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Emersione dal lavoro nero – Art. 103 del “Decreto Rilancio”
Il Consiglio dei Ministri, con il cosiddetto “Decreto Rilancio” appena approvato, ha introdotto misure urgenti riguardanti la salute, il sostegno all’economia e le politiche sociali.
In questo articolo analizzeremo in particolare l’art. 103 che riguarda l'”Emersione di rapporti di lavoro“
Ambito di Applicazione
Le disposizioni di cui all’art.103 si applicano ai seguenti settori di Attività:
- agricoltura, floro-vivai, settore lattiero-caseario, allevamento, settore zootecnico, pesca e acquacoltura e attività connesse;
- assistenza domiciliare alla persona ed ai membri della propria famiglia;
- collaborazione domestica di sostegno al bisogno familiare.
Requisiti
- essere cittadini stranieri;
- essere stati sottoposti alla rilevazione delle impronte digitali prima dell’8 marzo 2020 ovvero aver soggiornato in Italia precedentemente alla suddetta data. Tale circostanza può essere documentata con la dichiarazione di presenza, sottoscritta ex L. 28/5/2007, n. 68 (dichiarazione di ingresso in Italia per visite, affari, turismo oppure studio rilasciata all’autorità di frontiera o alla Questura della Provincia in cui si arriva) ovvero con la timbratura di entrata nel territorio nazionale;
- essere stati nel territorio Nazionale senza essersi allontanati dal giorno 8 marzo 2020.
Coloro che hanno il permesso scaduto o non l’hanno rinnovato alla data del 31/10/2019, dovranno dimostrare di non essersi mai allontanati dall’Italia e di aver svolto l’attività nei settori lavorativi previsti dalla riforma.
Sono esclusi dalla procedura gli stranieri condannati per reati di spaccio, sfruttamento minorile e/o prostituzione. Anche i lavoratori nei confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione non possono usufruire dell’applicazione della legge.
Procedura
La procedura si apre con la richiesta di emersione inoltrata dal datore di lavoro. Con essa si dichiara di voler regolarizzazione uno straniero in possesso dei requisiti e procedere alla sua assunzione.
Il lavoratore, dal canto suo, inoltra l’istanza del permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di lavoro. La richiesta sarà trasformata in permesso di soggiorno per motivi di lavoro con la stipula di un contratto di lavoro subordinato. Anche la sola presentazione della documentazione previdenziale che comprova l’attività lavorativa sarà utile allo scopo della regolarizzazione.
Entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto Rilancio saranno stabilite in dettaglio, le modalità di presentazione, i limiti di reddito del datore di lavoro, la documentazione atta a dimostrare l’attività lavorativa.
Potrebbero esserci problemi per i cittadini stranieri che non sono mai stati sottoposti ai rilievi di cui alla normativa oppure sono arrivati in Italia senza il timbro sul Passaporto poiché passati precedentemente da un altro Paese (ad esempio la Grecia) e quindi arrivati nel territorio nazionale da altro paese Europeo con mezzi di trasporto privati. Questi stranieri rischiano di non riuscire a dimostrare la loro presenza alla data richiesta e quindi resterebbero fuori dalla regolarizzazione.
Presentazione delle domande
Ai sensi del comma 5 le istanze di emersione potranno essere presentate dal 1° giugno al 15 luglio 2020. Esse dovranno essere inoltrate ai seguenti enti:
- Inps: Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
- Sportello Unico per l’Immigrazione
- Questura competente per territorio
Gli enti preposti constateranno la presenza di tutti i requisiti richiesti. Inviteranno il datore di lavoro e il lavoratore per la stipula del contratto di lavoro a seguito del quale rilasceranno il permesso di soggiorno. In mancanza dei requisiti, la domanda verrà archiviata.
Costo della regolarizzazione
È previsto il pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro per ogni lavoratore che probabilmente potrebbe essere di 500 euro ancora da quantificare che sarà fissato con decreto del Ministro dell’interno con intesa del Ministro dell’economia e delle finanze, insieme al Ministro del lavoro e quello delle Politiche agricole.
Il lavoratore, invece, è gravato di un contributo forfettario, anch’esso da determinare con successivo decreto entro il 29 Maggio 2020, nel caso volesse usufruire della regolarizzazione.
Effetti
Gli effetti della stabilizzazione sono rilevanti. Il pagamento del contributo comporta l’estinzione dei reati commessi in violazione della legge sia nei confronti del datore di lavoro, sia del lavoratore per l’ingresso ed il soggiorno illegale in Italia.
Il pagamento dei contributi suddetti comporta il rilascio di un permesso di soggiorno per la durata di un anno. Esso è rinnovabile se la posizione previdenziale risulta regolare
fonte: Comunicato stampa di Palazzo Chigi n.45
fonte: DL. RILANCIO art.103
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