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Assegno unico e universale per i figli 2021 – Legge in Gazzetta Ufficiale
Nella Gazzetta Ufficiale n.82 del 6 Aprile 2021 è stata pubblicata la legge n.46 del 1° Aprile 2021 che contiene la delega al Governo per definire le regole del nuovo strumento di supporto alle famiglie: assegno unico figli 2021.
Assegno unico figli 2021
L’assegno unico partirà dal 1° luglio 2021. Il tutto è ancora da definire in modo più preciso ed occorre, infatti, attendere i decreti attuativi che stabiliranno quando e come accedere al nuovo strumento di sostegno per le famiglie.
Come funzionerà l’assegno unico
Il nuovo contributo per i figli a carico sarà riconosciuto ad entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio, dal 7° mese di gravidanza e fino ai 18 anni di età. L’assegno verrà concesso, inoltre, fino al compimento dei 21 anni ma con importo ridotto qualora il figlio:
- sia iscritto all’università;
- sia un tirocinante;
- sia iscritto ad un corso professionale;
- svolga il servizio civile;
- svolga un lavoro a basso reddito.
In questi casi è prevista la possibilità di erogazione direttamente al figlio, su sua richiesta, per favorirne l’autonomia.
Determinazione dell’importo
La cifra sarà quantificata a partire da un minimo di 80 euro e fino ad un massimo di 250 euro mensili, da calcolare in base all’età del figlio e al valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del nucleo familiare. L’importo sarà composto, pertanto, da una parte fissa e da una parte legata al reddito complessivo della famiglia.
L’importo dell’assegno è maggiorato per i figli successivi al secondo (o al terzo), per la madri con meno di 21 anni e per i figli disabili.
In caso di figli con disabilità, ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 Febbraio 1992, n.104, il disegno di legge prevede una maggiorazione, rispetto all’importo ordinario, dal 30% al 50% (questo dipenderà dal grado di disabilità). In questo caso, l’assegno sarà riconosciuto anche dopo i 21 anni, sempre che il figlio permanga nel nucleo familiare.
Beneficiari
L’assegno unico è riconosciuto in favore di:
- cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- residenti e domiciliati in Italia con i figli a carico per la durata del beneficio;
- residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Una caratteristica dell’assegno unico è il carattere di universalità. Il contributo verrà attribuito, e questa è una novità, a tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o incapienti. Per la prima volta, quindi, l’assegno unico spetterà a tutte le categorie di lavoratori, compresi anche i titolari di partita IVA.
L’introduzione dell’assegno unico familiare comporta la soppressione di alcune importanti misure a sostegno della famiglia (da qui la sua definizione di “unico”). Altri benefici, già in essere fino ad ora, come il bonus mamme di 800 euro, gli assegni ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori ed alcune detrazioni fiscali tra le quali quella per gli asili nido, saranno aboliti e confluiranno tutti in un unico beneficio.
Assegno unico anche in presenza del reddito di cittadinanza
Il testo del disegno di legge prevede l’accesso a questa nuova misura di sostegno anche ai percettori del reddito di cittadinanza, unitamente e con le stesse modalità di erogazione dello stesso.
L’assegno unico sarà inoltre ripartito in pari misura ad entrambi i genitori. In caso di separazione, annullamento, scioglimento del matrimonio, sarà riconosciuto al genitore affidatario o ad entrambi in caso di affidamento congiunto.
Come sopra abbiamo già anticipato, si attendono ora i decreti attuativi del Family Act per la definizione degli importi, i limiti ISEE e per le procedure da seguire.
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