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La Bbc, la più antica emittente nazionale del mondo, si appresta a festeggiare i suoi 100 anni

Giornalista. Docente specializzata in analisi del comportamento per il recupero degli studenti con disabilità intellettiva.
Tutor specializzato per il supporto di ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.

Bbc

Secondo lo storico David Hendy, autore del libro “The Bbc: a people’s history”, “è impossibile capire la Gran Bretagna di oggi senza comprendere il ruolo della Bbc nella vita della nazione”.

Correva l’anno 1922, “l’anno zero del modernismo” come disse Edzra Pound, non a caso uno dei suoi massimi esponenti. Un’epoca libera dalle regole del passato e aperta a nuove sperimentazioni. Nota come modernismo nacque un movimento che caratterizzò la fine del XIX secolo. Raggiunse l’apice della sua gloria tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il modernismo, in Inghilterra, dominò la scena culturale nei primi decenni del Novecento rinnovando valori e conoscenze alla luce del Positivismo, degli studi psicoanalitici di Freud e alle scoperte di Einstein.

Tutto ebbe inizio con la pubblicazione dell’Ulisse, di James Joyce, che attuò una grande rivoluzione nel mondo letterario influendo su tutti i romanzieri a venire, in particolare ricordiamo l’italiano Italo Svevo. Dopo di lui si distinsero Virginia Woolf, con “La stanza di Jacob”; si raggiunse l’apice con Marcel Proust, con il suo libro “Alla ricerca del tempo perduto”. Tutte queste opere sono caratterizzate da forti trasformazioni del linguaggio narrativo, ma anche dall’influenza della psicoanalisi freudiana attraverso la quale si darà nuova linfa vitale ai miti greci e alla religione.

Fu in quegli anni che Londra, per anni una delle capitali più noiose del continente, rivaleggiò con le avanguardie di Parigi, Vienna e Berlino. La modernità, ovvero la necessità di rompere con gli schemi della tradizione, permeò profondamente gli “anni ruggenti” (Roaring Twenties) sul piano del costume, basti pensare all’automobile, al cinema, alla scoperta dei ai mass-media e alla radio che in breve divennero l’espressione principale del nuovo secolo.

In questo clima culturale nacque la Bbc- “British Broadcasting Corporation Ltd”: fondata da John Reith che sognava di creare una radio indipendente e autonoma che potesse sia informare che istruire la popolazione inglese.

Il primo notiziario venne trasmesso il 14 novembre 1922. La Bbc fin dalle sue origini si distinse perché libera da pressioni politiche e commerciali. Si finanziava con la partecipazione attiva dei cittadini che pagavano, presso gli uffici postali del Paese, dieci scellini, quasi come una tassa per il servizio che ricevevano e apprezzavano. L’interesse dei cittadini e i loro finanziamenti le consentirono di avere l’indipendenza economica e conseguentemente lo status di servizio pubblico.

Nell’impresa fu coinvolto anche lo studio londinese di Guglielmo Marconi, la Marconi Company, che insieme ad altre compagnie di telecomunicazioni fondarono la nuova emittente radiofonica. Era nata la Bbc: il più celebre canale di informazioni oggi esistente nel mondo.

L’emittente radiofonica, inizialmente, poteva offrire solo programmi di svago o culturali con solo poche notizie e rigorosamente dopo le 19, al fine di non togliere lettori ai giornali. L’interesse nei programmi radiofonici diffusi, deontologia, correttezza delle informazioni, costituirono il punto di forza dell’emittente Bbc.

Dalla fine degli anni venti la Bbc raggiunse oltre l’80% dei cittadini britannici attraverso una fitta rete di ripetitori regionali, mentre dal 1932 ebbero inizio i primi esperimenti di trasmissioni televisive adoperando l’impianto elettromeccanico di John Logie Bair. Risale a quegli anni la scelta di adottare uno stemma il cui motto recita: “Nation shall speak peace unto Nation” (la Nazione parlerà di pace alla Nazione). Tale motto, attribuito a Montague John Rendall, membro del primo Consiglio di Amministrazione della Bbc, sembra possa essere un adattamento sui versi di Michea 4,3: “La nazione non alzerà una spada contro la nazione”.

Nel 1937 ebbe inizio il primo servizio televisivo regolare e ad alta definizione, e a partire dal primo settembre 1939 le trasmissioni furono sospese, ad eccezione di Radio Londra che dal 27 settembre 1938 si rivolse alle popolazioni europee del Continente.

L’emittente svolse un ruolo determinante nell’Europa devastata dai combattimenti fratricidi, basti pensare che Winston Churchill pronunciò trentatré discorsi radiofonici tutti trasmessi dalla Bbc, come pure il generale Charles de Gaulle in esilio a Londra, che il 18 giugno del 1940, esortò i francesi a non cedere la Francia ai nazisti.

Le trasmissioni in lingua italiana ebbero inizio “con la crisi di Monaco” e si conclusero con l’Armistizio del 1943. La fortuna, della Bbc in guerra, “dipese dalla sua indipedenza dal potere politico” e dal fatto che l’allora Ministro della Guerra Leslie Hore-Belisha decise di non gestire la propaganda, ma di affidarla ad un’emittente statale. Tra i personaggi illustri che collaborarono a radio Londra ricorderemo Thomas Mann che, dal suo esilio volontario in California, inviava messaggi in codice per la resistenza italiana.

Le trasmissioni televisive ripresero il 7 giugno 1946 e da allora l’emittente ha sempre raccontato i grandi eventi della Storia nazionale ed internazionale: per esempio nel 1950 entrò a far parte delle organizzazioni di Broadcasting fondatrici dell’Unione Europea. Nel corso degli anni la Bbc ha inciso profondamente sulla educazione dei cittadini inglesi dei quali ha contribuito a formare la coscienza nazionale raccontando loro i grandi eventi storici, come l’incoronazione della Regina Elisabetta o il funerale di W. Churcill.

Oggi si appresta a festeggiare il suo primo secolo di vita.

La Bbc oltre a porre l’accento su programmi culturali ed educativi, tra le varie cose, darà ampio spazio ai festeggiamenti per i settant’anni di regno della regina Elisabetta che si terranno dal 2 al 5 giugno e riprende una versione 5.0 di Radio Londra trasmettendo in onde corte in Ucraina. Quando il presidente V. Putin, il 4 marzo 2022, ha introdotto pene e sanzioni esemplari per chiunque diffondesse false notizie sull’ “operazione speciale” in Ucraina: la Bbc ha imposto ai suoi giornalisti di lasciare la Russia con effetto immediato per ragioni di sicurezza. A seguire la Cnn, Bloomberg, Abc e Cbs. E così anche i media dell’Ue.

Tuttavia solo pochi giorni dopo, l’otto marzo, un portavoce dell’emittente ha annunciato che la Bbc avrebbe ripreso le trasmissioni da Mosca al fine di garantire “un’informazione accurata” per i cittadini russi. A tal fine si è pensato di ripristinare le onde corte che consentono di inviare il segnale ad ampio raggio.

Il The Guardian, per esempio, segnala che la Bbc può essere trovata su 15735 kHz dalle 18:00 alle 20:00 e su 5875 kHz da mezzanotte alle 2:00, ora Ucraina.  Tale scelta è giustificata non solo dalle pesanti censure imposte da V. Putin alla stampa, ma anche dalla possibilità che il conflitto arrechi danni alle infrastrutture di telecomunicazione, come accaduto con il bombardamento della torre della tv di Kiev. Secondo D. Peskov, portavoce di Putin, la scelta di imporre una censura è una “stretta necessaria, guerra di informazione senza precedenti contro la Russia” che non ha colpito solo i quotidiani e le emittenti nazionali, ma anche quelli esteri e i social network, che per ragioni di sicurezza del proprio personale hanno preferito autolimitarsi.

Roberta Fameli
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