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Il premio Strega e il salotto letterario di Maria Bellonci

Giornalista. Docente specializzata in analisi del comportamento per il recupero degli studenti con disabilità intellettiva.
Tutor specializzato per il supporto di ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.

Premio Strega

Il Premio Strega è un celebre evento letterario che nel corso degli anni ha indicato gli umori ed i gusti dell’ambiente culturale e letterario degli italiani documentando fin dalla prima edizione “la lingua, i cambiamenti, le tradizioni” del nostro Paese.

In questi settant’anni, infatti, le scelte compiute dal Premio hanno aiutato i lettori italiani “a leggere sé stessi attraverso lo specchio della narrativa contemporanea”.

La Bellonci raccontò così la nascita del premio letterario più famoso d’Italia: “Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia”. 

Maria Villavecchia in Bellonci, nata a Roma nel 1902, discendeva da una famiglia aristocratica piemontese. Frequentò il collegio del Sacro Cuore a Trinità dei Monti: ribelle e insofferente alle regole si distinse ben presto per la forte personalità.

Sposò Goffredo Bellonci, celebre giornalista e critico d’arte, di vent’anni più vecchio di lei.

Affascinata dall’immensa cultura e biblioteca del marito cominciò a dedicarsi al giornalismo scrivendo articoli sul giornale Popolo di Roma dedicati al ruolo della donna nella società e nella storia.

Esordì come scrittrice nel 1939 con un romanzo storico su Lucrezia Borgia che divenne un successo in poco tempo, grazie al suo stile raffinato e intimo che rendeva attuali personaggi vissuti in un lontano passato.

In seguito continuò ad occuparsi di storia e di figure femminili controverse scrivendo dei Gonzaga, dei Della Rovere, degli Este.

Vinse il Premio Strega, da lei stessa ideato, con il romanzo Rinascimento privato.

Maria radunò nella sua casa viale Liegi il meglio della cultura italiana dando vita ad un salotto letterario che prese il nome di Amici della Domenica.

In seno al salotto degli Amici della Domenica, un giorno di febbraio del 1947 nacque l’idea della kermesse letteraria più famosa d’Italia che si chiamò Premio Strega dal nome della celebre azienda beneventana di cui Guido Alberti.

Fu il proprietario e che ogni anno regala 5000 euro al vincitore del premio.

Da quel momento in poi gli Amici della domenica, giuria elettorale del Premio (costituita da quattrocento persone inserite a diverso titolo nella cultura italiana), si riuniscono ogni anno per scegliere il vincitore del premio.

Le votazioni sono due e vengono effettuate a quindici giorni di distanza l’una dall’altra: la prima si svolge in casa Bellonci ed avviene in giugno; la seconda, a Roma presso il Ninfeo di Villa Giulia, ai primi di luglio.

Nella prima votazione di giugno vengono scelti i cinque finalisti mentre, nella seconda, durante la quale viene decretato il vincitore, ogni Amico della domenica può votare un solo libro di quelli arrivati in finale.

I giurati possono proporre vari titoli tra quelli a loro graditi: ciascun “Amico della domenica” per esempio può segnalare, previo consenso dell’autore, un’opera che considera meritevole corredata di un breve giudizio critico.

È ammessa la partecipazione di dodici opere al massimo che poi, dopo l’ulteriore selezione nel mese di giugno, diventano cinque: è capitato tuttavia nel 1953, 1960, 1961, 1963, 1979, 1986, 1999 e 2020 di infrangere il regolamento ammettendo una sesta opera al gruppo delle finaliste.

La votazione definitiva viene trasmessa in diretta televisiva dalla Rai e avviene da sempre il primo giovedì del mese di luglio, quest’anno per l’esattezza il sette luglio.

Nel 2010 è stata introdotta l’abitudine dei voti dei lettori, che cambiano ogni anno e vengono segnalati dalle librerie indipendenti.

Il primo scrittore a ricevere il Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro “Tempo di uccidere”; nel 1950 fu premiato Cesare Pavese, che si sarebbe suicidato nel mese di agosto, con “La bella estate”, una raccolta di tre romanzi brevi incentrati sulla fine della giovinezza e sul senso di delusione e perdita che il passaggio alla maturità porta con sé.

Nel 1952, invece, fu premiato per “I racconti” Alberto Moravia che si impose sulla scena letteraria con “Gli indifferenti”, durante il regime fascista. Nel 1954 fu la volta di Mario Soldati figura di primo piano del cinema italiano.

La prima donna a vincere nel 1957 fu Elsa Morante, seguita da Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Lalla Romano, Fausta Cialente, Maria Bellonci, Mariateresa Di Lascia, Dacia Maraini, Margaret Mazzantini, Melania Mazzucco e Helena Janeczek.

Il primo a vincere più di una volta il Premio è stato Paolo Volponi: nel 1965, con La macchina mondiale e nel 1991 con La strada per Roma.

Quest’anno il Premio Strega per la prima volta porta in finale addirittura sette romanzi a causa di un ex-equo del quinto posto e l’aggiunta di un settimo titolo che, da regolamento, deve essere pubblicato da un editore medio-piccolo.

La classifica è dominata da Spatriati di Mario Desiati per Einaudi, con 244 voti, segue Claudio Piersanti con Quel maledetto Vroskij per Rizzoli, terzo Marco Amerighi con Randagi di Bollati Boringhieri.

Al quarto posto Niente di vero di Veronica Raimo, già vincitrice del Premio Strega Giovani assegnato nella giornata del 7 giugno. In quinta posizione, ex aequo, si collocano Nova di Fabio Bacà (Adelphi editore) e Alessandra Carati con E poi saremo salvi (Mondadori). Alla sestina si aggiunge il ripescaggio – previsto dal regolamento del Premio – del romanzo Nina sull’argine di Veronica Galletta, edito minimum fax.

Roberta Fameli
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