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Ideato il tour virtuale del Vittoriale in 3D per ricordare Gabriele D’Annunzio

Giornalista. Docente specializzata in analisi del comportamento per il recupero degli studenti con disabilità intellettiva.
Tutor specializzato per il supporto di ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.

D'annunzio

Ricorre quest’anno il centosessantesimo anniversario dalla nascita di Gabriele D’Annunzio nonché l’ottantacinquesimo anno dalla sua morte.

Poeta e scrittore fu simbolo e icona della vita culturale e mondana dell’Italia nei primi anni del Novecento; figura complessa che è stata restituita al suo fulgore intellettuale solo negli ultimi decenni dall’appassionato lavoro di Giordano Bruno Guerri che, in qualità di presidente del Vittoriale, promuove da anni la figura del poeta e gli eccentrici tesori conservati nella sua dimora sulle rive del Garda.

Proprio il Vittoriale degli Italiani – dove Gabriele D’Annunzio visse dal 1921 alla morte – ospiterà i festeggiamenti per i centosessant’anni del poeta, nato a Pescara il 12 marzo 1863.

Per l’occasione è stata organizzata la festa di primavera, prevista per l’11 marzo, voluta da Bruno Guerri per proiettare nel futuro la figura di D’Annunzio svecchiandola e liberandola dalla retorica che da sempre la circonda.

Durante la festa sarà inaugurato il tour virtuale del Vittoriale in 3D che darà la possibilità di visitare le stanze e i giardini della dimora, grazie ad una nuova app in realtà virtuale ad alta definizione: “una visione a 360 gradi di ogni stanza e ogni spazio del meraviglioso giardino del Vittoriale, disponibile online per tutti, in tutto il mondo. Un nuovo contributo alla conoscenza e conservazione del Museo del Vittoriale”.

Inoltre sarà presentato un progetto realizzato dal pronipote del Vate, Federico d’Annunzio e alla tecnologia rivoluzionaria – da lui inventata con Traent – il primo non-fungible token (NFT) del Vittoriale.

Il primo oggetto ad entrare nel Metaverso, tra gli oltre 8500 che riempiono la Prioria, sarà la statua della Cheli, la celebre tartaruga in bronzo realizzata dallo scultore e orafo Renato Brozzi detto “l’animaliere” dal poeta.

Il guscio della Cheli è quello autentico di Carolina, la tartaruga vissuta nei giardini del Vittoriale e dono dalla marchesa Luisa Casati Stampa.

Morta per indigestione di tuberose, l’animale è divenuto nel tempo il simbolo della sobrietà alimentare che contraddistingueva il poeta a tavola.

La Cheli, in formato NFT, è dunque pronta per essere messa all’asta sul mercato mondiale con un passaporto digitale immutabile; “sancisce per sempre la proprietà e l’autenticità della Cheli smaterializzata a colui che la comprerà, rendendo così la Cheli immortale e il Vittoriale degli Italiani il primo Museo al mondo a diventare eterno e la sua rappresentazione digitale irrevocabile”.

Tecnologie che per la prima volta al mondo sono in grado di certificare la proprietà e dimostrare l’autenticità del gemello digitale della Cheli, nonché osservare e verificare la presenza fisica della statua all’interno del Vittoriale, attraverso prove fotografiche digitali prodotte ogni giorno.

La festa si è conclusa con l’arrivo di Ardito, un colombo viaggiatore nato e cresciuto nel parco dannunziano: è noto, infatti, che Gabriele d’Annunzio durante la prima guerra mondiale venne colpito dalle virtù dei colombi viaggiatori, “messaggeri alati”, di cui popolò il parco del Vittoriale e di cui oggi le colombaie del Parco sono nuovamente ricche, grazie alla volontà del Presidente Giordano Bruno Guerri.

Tra gli altri eventi che hanno caratterizzato il 160esimo compleanno del Vate si ricordano due mostre: la prima dedicata al pittore viareggino Lorenzo Viani, considerato uno dei massimi esponenti dell’espressionismo italiano, e la seconda sulla figura del grande imprenditore e mecenate del ‘900 Vittorio Cini, definito da Indro Montanelli l’ultimo Doge di Venezia, e uno dei più intelligenti collezionisti del Novecento.

La mostra Viani al Vittoriale – ideata da Giordano Bruno Guerri, Veronica Ferretti e Paolo Riani, in collaborazione con il Comune di Viareggio – vedrà esposti a Villa Mirabella alcuni capolavori del pittore viareggino provenienti dalla GaMC e da collezioni private.

Una sezione speciale sarà dedicata alle xilografie mentre oli carbonici e pastelli racconteranno la personalità dell’artista.

La mostra “Vittorio Cini. L’ultimo Doge” esporrà una trentina di opere di artisti contemporanei provenienti da collezioni pubbliche e private e sarà allestita presso il Ricovero del MAS e all’interno del D’Annunzio Segreto.

Un testo di Anna Guglielmi Avati messo a disposizione da Francesco e Riccardo Avati, edito da Il Cigno GG Edizioni, verrà pubblicato in occasione dell’apertura della mostra, per un approfondimento della vita di Vittorio Cini.

Nel corso della giornata i visitatori potranno anche ammirare il MAS e la Regia Nave Puglia restaurati nell’ambito del progetto Riconquista, che vede la riapertura e il ripristino di ogni spazio del Vittoriale.

A 160 anni dalla nascita possiamo dire che il Vate seppe rivoluzionare le arti, la letteratura, i costumi. La sua poesia rompe gli steccati del tardo Ottocento e del Decadentismo per proiettarsi verso moderno.

D’Annunzio è il Novecento, o per meglio dire “inventa un Novecento delle arti che raccontano la modernità”.

Senza di lui il Novecento tra culture e politiche non sarebbe stato quello che è stato anche tra Futurismo e avanguardie. La sua filosofia non sta nei piaceri ma nella conoscenza delle sensualità tra emozioni, percezioni, sentimenti.

Roberta Fameli
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