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Il professionista di nuova specie e l’approccio al problem-solving umanistico
In ogni campo professionale, incontriamo sfide e problemi da risolvere.
Il modo in cui affrontiamo tali problemi può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso. Essere un professionista di nuova specie e di successo, richiede saper utilizzare varie tecniche di problem solving integrate con competenze trasversali in tema di comunicazione, ascolto efficace, arte e letteratura.
In questo tempo si tende ad enfatizzare l’importanza delle competenze tecnologiche e scientifiche nel problem-solving. Tuttavia, sottovalutare il ruolo delle materie umanistiche in questo processo potrebbe essere un errore.
Questo articolo evidenzierà l’importanza dell’integrazione di discipline umanistiche nel processo di problem solving e illustrerà una serie di metodi utili e di facile applicazione.
Iniziamo con l’analisi SWOT; è uno dei metodi di problem solving più utilizzato e riconosciuto.
Si tratta di una valutazione approfondita delle forze (Strengths), delle debolezze (Weaknesses), delle opportunità (Opportunities) e delle minacce (Threats) relative a un determinato problema o situazione.
Questo metodo aiuta a identificare gli elementi interni ed esterni che possono influenzare il successo della risoluzione del problema.
Il professionista di nuova specie nella raccolta dei dati e delle informazioni integrerà questo metodo con un’attenzione particolare all’aspetto umano.
Oltre a considerare le forze, le debolezze, le opportunità e le minacce, terrà conto anche delle prospettive e dei bisogni delle persone coinvolte nel problema.
In questo modo svilupperà soluzioni più inclusive, soddisfacenti e sostenibili, considerando l’impatto sull’organizzazione e sugli individui coinvolti.
Continuiamo con il Design Thinking un approccio innovativo e centrato sull’essere umano, ampiamente utilizzato per risolvere problemi complessi e sviluppare soluzioni creative.
Combinando l’uso della letteratura e dell’arte, questo metodo diventa ancora più potente, in quanto si nutre delle emozioni, delle esperienze e delle prospettive umane per sviluppare soluzioni più profonde e significative.
Il metodo si compone di diverse fasi: l’empatia, la definizione del problema, l’ideazione, il progetto e il test finale.
La prima fase, l’empatia, coinvolge l’osservazione diretta e l’ascolto delle esperienze e delle emozioni delle persone coinvolte nel problema.
Nella fase di definizione del problema, la letteratura può fornire esempi di situazioni simili o metafore che aiutano a descrivere il contesto e a identificare i veri bisogni degli utenti.
I personaggi dei libri possono trasmettere una gamma di emozioni e sfaccettature umane, rafforzando la comprensione dei contesti e delle motivazioni sottostanti
Durante la fase di ideazione, l’uso della letteratura e dell’arte può sbloccare nuove prospettive e stimolare la creatività. Le storie e le opere d’arte possono essere utilizzate come fonti di ispirazione, aiutando a generare idee innovative e fuori dagli schemi.
Nella fase di progettazione, l’arte può essere utilizzata per visualizzare le idee in modo tangibile. L’arte visiva, ad esempio, può aiutare a creare varie rappresentazioni dei progetti che permettono una comprensione immediata dei concetti. Allo stesso tempo, la letteratura può essere utile per creare narrazioni coinvolgenti che descrivono come funzionerebbe il progetto in una situazione reale.
Durante il test finale riguardo le soluzioni trovate può essere interessante individuare le reazioni emotive degli utenti di fronte alle soluzioni proposte, acquisendo spunti per ulteriori miglioramenti.
Il metodo dei 5 Perché è un approccio di problem-solving e analisi radicale originariamente sviluppato da Sakichi Toyoda, fondatore di Toyota, per identificare le cause profonde di un problema.
Questo metodo si basa sull’idea che un problema non può essere completamente risolto affrontando solo i suoi sintomi superficiali. Invece, è necessario scavare più a fondo, rivolgendo una serie di domande “Perché” per individuare le cause sottostanti che hanno portato al problema.
Per applicare questo metodo è necessario che il professionista abbia la capacità di formulare le domande giuste.
Formulare domande significative stimola la creatività e l’intuizione.
Quando le domande sono focalizzate sull’essenza del problema, si aprono nuovi spazi per considerare diverse prospettive e approcci. Questo può portare a scoperte sorprendenti e a idee originali.
Infine, il mix tra pensiero critico e laterale che implica l’analisi oggettiva e la valutazione delle informazioni, delle argomentazioni e delle soluzioni proposte.
Il primo aiuta a prendere decisioni e ad affrontare i problemi con un approccio razionale e ponderato. Mentre il pensiero laterale incoraggia l’esplorazione di soluzioni innovative e non convenzionali.
I professionisti possono utilizzare tecniche come il brainstorming, il focusing e la visualizzazione creativa per superare gli ostacoli e trovare soluzioni fuori dagli schemi.
Da quanto fin qui esplorato si evince come la capacità di risolvere problemi sia una competenza cruciale per ogni professionista di successo.
Utilizzare alcuni dei metodi sopra esposti significa avere una “cassetta degli attrezzi” pronta per ogni evenienza.
In un’epoca in cui la tecnologia sta avanzando rapidamente, non dobbiamo dimenticare l’importanza delle discipline umanistiche nel guidare il progresso umano. Queste stimolano la creatività, promuovono l’innovazione, sviluppano la comprensione e l’empatia e ci aiutano a considerare le implicazioni etiche delle nostre azioni.
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