Il DL 7 maggio 2024, n. 60, noto come decreto "Coesione" entrato in vigore l’8.5.2024, giorno…
Deduzioni fiscali fino al 130% per le nuove assunzioni: ecco le regole del Decreto
Un incentivo per la crescita occupazionale
Il nuovo decreto attuativo della riforma dell’Irpef, firmato il 25 giugno dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti insieme al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, introduce importanti novità per le imprese e i professionisti che incrementano il numero dei loro dipendenti a tempo indeterminato. Per l’anno fiscale 2024, è prevista una deduzione fiscale fino al 130% dei costi del lavoro per le nuove assunzioni, con alcune condizioni specifiche da rispettare.
Le condizioni per accedere alle agevolazioni
Per poter beneficiare di questa agevolazione, le imprese e i professionisti devono aumentare il numero dei dipendenti a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. La deduzione base è fissata al 120%, ma può arrivare al 130% se le nuove assunzioni riguardano categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela. Tra queste categorie rientrano:
- Persone con disabilità
- Mamme con almeno due figli
- Ex percettori di reddito di cittadinanza
- Donne vittime di violenza
- Giovani under 30 che rientrano nei programmi di incentivi all’occupazione
Esclusioni e precisazioni
Il decreto specifica che l’incentivo è riservato alle imprese in condizioni di ordinaria operatività. Sono quindi escluse dall’agevolazione le imprese in liquidazione ordinaria, in stato di liquidazione giudiziale (fallimento) o che abbiano utilizzato altri strumenti di risoluzione della crisi di impresa di natura liquidatoria.
Inoltre, per ottenere il beneficio fiscale, l’incremento del numero di dipendenti a tempo indeterminato deve essere accompagnato da una crescita del loro numero complessivo al termine del periodo d’imposta agevolato. Se questo incremento non si verifica, l’agevolazione non sarà concessa.
Calcolo delle deduzioni e spese escluse
Nel calcolo delle deduzioni sono inclusi:
- Salari e stipendi (comprensivi di tutti gli elementi fissi e variabili previsti per contratto)
- Oneri sociali a carico del dipendente
- Indennità varie
- Contributi agli enti previdenziali e assicurativi
- Accantonamenti a fondi di previdenza integrativi diversi dal Tfr
- Altri costi relativi al personale dipendente
Sono invece esclusi gli oneri rilevati in altre voci del conto economico, come i buoni pasto, le spese per l’aggiornamento professionale dei dipendenti, i costi per servizi di vitto e alloggio dei dipendenti in trasferta e le spese relative alle auto aziendali.
Trasferimenti di dipendenti e fusioni
Il decreto chiarisce che i dipendenti trasferiti a seguito di fusioni, scissioni, conferimenti, cessioni o affitti di aziende non sono considerati come nuovi assunti. Questa decisione si basa sul principio che un dipendente trasferito non può essere trattato come un nuovo assunto, in quanto non c’è stata una cessazione del precedente rapporto di lavoro.
Conclusioni
Il decreto attuativo della riforma dell’Irpef rappresenta un importante passo avanti per incentivare l’occupazione stabile e promuovere la crescita economica. Le imprese che intendono avvalersi di queste agevolazioni devono prestare attenzione alle condizioni e ai requisiti specifici per assicurarsi di poter beneficiare delle deduzioni fiscali previste.
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