Quando parliamo di sostenibilità, spesso la associamo alla tutela dell’ambiente o a una crescita economica equa…
Accesso ai finanziamenti per le imprese femminili nei comuni montani
Dal 30 maggio le start up innovative, costituite prevalentemente da donne, possono presentare la domanda per accedere all’incentivo gestito da Invitalia.
L’avviso pubblico per sostenere e finanziare, con un contributo a fondo perduto, le imprese femminili con alto contenuto tecnologico e innovativo è stato pubblicato il 5 maggio 2023 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per gli affari regionali e le autonomie.
L’avviso precisa che “Impresa femminile” è l’impresa a prevalente partecipazione femminile che, in relazione alla tipologia imprenditoriale prevista dal presente avviso, è costituita nella forma di società di capitali, anche in forma cooperativa, le cui quote del capitale sociale siano detenute in maggioranza da donne.
Il contributo a fondo perduto è concesso:
- per un importo non superiore al 70% delle spese ammissibili;
- per un importo massimo di 70.000 euro.
Le spese ammissibili:
a) impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, nuovi di fabbrica;
b) hardware e software;
c) brevetti e licenze;
d) certificazioni, purché direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa e legate al programma d’investimento presentato;
e) consulenze specialistiche tecnologiche nella misura massima del 20% del totale delle spese di cui ai punti precedenti
Possono beneficiarie delle agevolazioni di cui al presente avviso le start up innovative che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, sono in possesso dei seguenti requisiti:
a) essere costituite da non più di 60 mesi;
b) essere di piccola dimensione ai sensi di quanto previsto all’Allegato I del “Regolamento GBER”;
c) avere sede operativa, o filiale, in uno dei comuni montani presenti in Italia e sede legale sul territorio nazionale o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo;
d) essere costituite prevalentemente da donne in forma di società di capitali, anche cooperative, le cui quote del capitale sociale siano detenute in maggioranza da donne;
e) essere regolarmente costituite e iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese;
f) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
g) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato, in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
h) essere in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale e assicurativa;
i) a partire dal secondo anno di attività della start up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non deve essere superiore a 5 milioni di euro;
j) non distribuisce e non ha distribuito utili;
k) avere, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
l) non essere state costituite da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;
m) non essere quotate in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione.
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Per approfondire gli investimenti innovativi per le imprese femminili nei comuni montani cliccare su Invitalia.
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