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«Certificato Verde Digitale» su proposta della Commissione Europea

Giornalista.
Dottore Commercialista - Revisore Legale dei Conti
Email: annagianturco@2020revisione.it

Certificato Digitale Verde

Una proposta della Commissione europea, del 17 marzo 2021, è rivolta alla creazione di un certificato verde digitale per facilitare la libera circolazione dei cittadini nell’ambito dell’UE durante la pandemia di Covid-19.

Il certificato verde digitale sarà valido in tutti gli Stati dell’UE.

Certificato verde digitale

Questo strumento dimostrerà che una persona:

  • è stata vaccinata contro il Covid-19;
  • ha effettuato un test con esito negativo;
  • è guarita dal Covid-19

Caratteristiche del certificato

Il certificato verde digitale sarà:

  • in formato digitale o cartaceo;
  • con un codice QR;
  • gratuito;
  • nella lingua nazionale e in inglese;
  • sicuro e protetto;
  • valido in tutti i paesi dell’UE.

Rilascio del certificato

Responsabili del rilascio del certificato saranno le autorità nazionali; esso potrà essere rilasciato dagli ospedali, dalle autorità sanitarie o dai centri che effettuano i test.

Effetti sulla libera circolazione

Il fatto che il certificato sarà accettato in tutti gli Stati membri dell’UE, permetterà ai possessori di viaggiare liberamente e non incorrere nelle restrizioni alla libera circolazione poste in essere nei Paesi visitati. I cittadini dotati di certificato non avranno obbligo di quarantena o di effettuare un test imposto da uno Stato membro; se tanto non dovesse essere, ciò sarà comunicato alla Commissione e a tutti gli Stati membri ed occorrerà giustificare tale decisione.

Funzionamento del certificato

Il certificato verde digitale sarà dotato di un codice QR con una firma per impedirne la falsificazione. Al momento del controllo si procederà alla scansione del codice QR e alla verifica della firma. Gli enti autorizzati al rilascio del certificato avranno la propria chiave di firma digitale. Esse saranno conservate in una banca dati protetta in ciascun paese. Tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutti i Paesi della Comunità Europea. La stessa Commissione europea aiuterà tutti gli Stati membri a sviluppare un software da utilizzare per controllare i codici QR.

Il certificato, pur rappresentando un vantaggio ed una garanzia, non costituirà un requisito alla libera circolazione. I cittadini non dotati di certificato potranno comunque viaggiare, ma saranno obbligati a rispettare le restrizioni sanitarie applicate nei Paesi.

Dati inseriti nel certificato

Il certificato verde digitale conterrà tutte le informazioni fondamentali necessarie come nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni sul vaccino, sul test, sull’eventuale guarigione e  un identificativo unico.

Tutti questi dati non potranno essere conservati nei Paesi visitati. Ai fini della verifica saranno controllati solo la validità e l’autenticità del certificato, da chi è stato rilasciato e firmato. I dati sanitari saranno conservati nel Paese che ha rilasciato il certificato.

Entrata in vigore del certificato

In questo articolo usare i verbi al futuro è stato quasi un obbligo, in quanto il certificato verde digitale (definito anche green pass) dovrebbe entrare in funzione il 1° giugno 2021.

L’iter di approvazione di questo progetto è piuttosto complesso; esso prevede l’approvazione sia del Consiglio che del Parlamento e comporta anche una serie di problematiche per i Paesi appartenenti alla UE.

Il certificato sarà utilizzato per tutto il periodo della pandemia; sarà soppresso, infatti, appena l’emergenza sanitaria sarà debellata e la sua esistenza non ostacolerà di certo la piena e libera circolazione delle persone in un futuro che si spera abbastanza prossimo.

Anna Gianturco
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