Quando parliamo di sostenibilità, spesso la associamo alla tutela dell’ambiente o a una crescita economica equa…
Cos’è il Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea
Parlamento e governi dell’UE discutono ancora per trovare un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine e mancano poco meno di 3 mesi all’avvio della nuova programmazione di fondi europei.
Cos’è il Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea?
Il quadro finanziario pluriennale (QFP), o il bilancio a lungo termine dell’UE, comprende gli investimenti che l’Unione europea può effettuare nell’arco di cinque o sette anni per interventi riguardanti il rafforzamento dell’Europa a beneficio di nazioni, regioni, città, imprese, cittadini, università ed altri enti pubblici. La pianificazione con largo anticipo dei programmi di investimento garantisce una maggiore efficienza degli stessi.
Si differenzia dai bilanci nazionali perché punta a rafforzare la crescita e la competitività, sostenendo imprese e cittadini che più hanno sofferto la pandemia dovuta al Covid-19, tralasciando altri settori come l’istruzione primaria o la difesa dei territori nazionali.
Gli scopi del bilancio, sono quelli di aumentare la ricerca e l’innovazione, sviluppare le piccole e medie imprese, stimolare la creazione posti di lavoro nell’UE, sostenere attraverso i programmi di “coesione” le regioni più povere e sviluppare progetti internazionali di aiuto umanitario.
L’emergenza legata al Covid-19 ha imposto al budget dell’Unione Europea di mettere in comune le risorse veicolandole soprattutto verso il sistema sanitario dei vari paesi e la Commissione Europea stimolata dal Parlamento, ha previsto un piano straordinario di investimenti di 750 miliardi di euro per cercare di incoraggiare l’economia per il periodo 2021-2027.
Quali sono le fonti di reddito del bilancio a lungo termine dell’UE?
E’ complicato elencare tutte le fonti del QFP, ma tra quelle principali vi sono i contributi dei singoli paesi dell’Unione Europea oltre al dazi delle importazione di tutti quei prodotti che hanno provenienza da paesi extra-UE e dalla multe inflitte dall’antitrust in casi di concorrenza sleale.
Sono in discussione le proposte del Parlamento di introdurre nuove tasse sulle imprese che in virtù della pandemia hanno avuto extraprofitti come i big player del mondo digitale, o sulle materie plastiche.
A maggio del 2018 la Commissione Europea aveva effettuato la proposta di bilancio per il periodo 2021-2027, ma il Consiglio Europeo a causa della pandemia da COVID-19, non aveva, invece, ancora chiarito la propria posizione.
Ciò che è certo che la pandemia ha avuto un forte impatto su alcuni settori del bilancio pluriennale e a patire i tagli maggiori dovuti alla rimodulazione del bilancio a lungo termine è stato il programma Horizon Europe, che si occupa di Ricerca ed innovazione, con un budget ridotto da 94.4 miliardi a 80.9 miliari di euro che rappresenta appena il 4,5% del bilancio europeo 2021-2027, a fronte 7,1% della programmazione di Horizon 2020.
Partono i piani di ripresa e di resilienza
Tuttavia, nel caso in cui il nuovo non vi fosse l’adozione nei tempi previsti del QFP, si applicherebbe l’articolo 312 paragrafo 4 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che prevede la proroga temporanea del massimale dell’ultimo anno dell’attuale QFP (2020).
In ogni caso la Commissione Europea già il 17 settembre 2020 ha pubblicato le linee guida per consentire agli Stati membri di preparare i loro piani di ripresa e di resilienza nell’ambito del Recovery and Resilience Facility, ed accedere così a 672,5 miliardi di euro di sovvenzioni e prestiti.
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