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Il Donor-Advised Fund: uno strumento filantropico in crescita anche in Italia

Giornalista.
Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti
Tutor Ente Nazionale Microcredito
Direttore responsabile testata giornalistica "Quasimezzogiorno"

Negli ultimi anni, la filantropia ha visto l’ascesa di strumenti innovativi per facilitare e rendere più strategico il processo di donazione. Tra questi, uno dei più rilevanti è il Donor-Advised Fund (DAF), una soluzione che consente a individui e aziende di gestire le proprie donazioni in modo flessibile e vantaggioso dal punto di vista fiscale. Sebbene il concetto sia già molto diffuso in paesi come gli Stati Uniti, anche in Italia il DAF sta guadagnando terreno, specialmente tra giovani donatori e donne, categorie che si dimostrano sempre più attente alla gestione strategica della filantropia.

Che cos’è un Donor-Advised Fund?

Un Donor-Advised Fund (DAF) è un veicolo filantropico attraverso cui un donatore può destinare una somma di denaro o altre risorse, come beni immobili o azioni, per sostenere cause benefiche nel tempo. La particolarità di questo strumento risiede nel fatto che, pur conferendo subito i beni al fondo, il donatore ha la possibilità di decidere in un secondo momento a quali organizzazioni destinare i fondi, ricevendo intanto immediati benefici fiscali.

In Italia, il Fondo Filantropico Italiano è una delle realtà che offre la possibilità di istituire e gestire DAF. Grazie a questo strumento, le persone possono accedere a una modalità di donazione che riduce i costi e le complessità burocratiche rispetto alla creazione di una fondazione privata.

Vantaggi fiscali dei Donor-Advised Funds in Italia

Uno dei principali motivi per cui i Donor-Advised Funds (DAF) stanno guadagnando popolarità anche in Italia è rappresentato dai vantaggi fiscali immediati che offrono ai donatori. Quando una persona effettua una donazione a un DAF, ha diritto a una detrazione fiscale immediata sull’intero valore di mercato del bene donato. Questo meccanismo permette di ottenere subito una riduzione significativa dell’imposta, rendendolo particolarmente vantaggioso per individui con un patrimonio elevato, poiché consente di ottimizzare le strategie di pianificazione fiscale, inoltre i donatori non sono obbligati a scegliere subito le organizzazioni o i progetti da finanziare, ma possono prendersi il tempo necessario per valutare attentamente dove destinare i fondi e potendo gestire questi ultimi attraverso una piattaforma online, monitorando il loro impatto e la performance degli investimenti associati ai fondi stessi.

In Italia, le donazioni effettuate tramite DAF possono beneficiare di una detrazione fiscale del 30% dell’importo donato, fino a un massimo di 30.000 euro all’anno, se destinate a enti del terzo settore (ETS). Se il donatore è una persona giuridica (ad esempio, un’azienda), è possibile dedurre dal reddito imponibile fino al 10% del reddito complessivo dichiarato.

Un aspetto particolarmente interessante dei DAF è la possibilità di donare beni apprezzati nel tempo, come azioni, partecipazioni societarie o immobili. Questi beni, che hanno subito un incremento significativo di valore rispetto al momento dell’acquisto, possono essere trasferiti al DAF senza incorrere nella tassazione sulle plusvalenze. Questo vantaggio è rilevante, poiché in Italia l’imposta sulle plusvalenze per gli investimenti può raggiungere il 26%, ma trasferendo questi beni a un DAF si elimina completamente questa tassazione.

Il risultato è che il donatore può destinare una parte maggiore del suo patrimonio alla beneficenza, aumentando l’impatto della donazione stessa. Ad esempio, se un bene immobiliare ha aumentato il suo valore di mercato nel corso degli anni, donandolo direttamente a un DAF, il donatore evita di pagare le imposte che sarebbero dovute in caso di vendita e riesce a massimizzare il valore destinato alle cause filantropiche. Questo approccio diventa una strategia vincente soprattutto per chi possiede asset che hanno subito un importante apprezzamento nel tempo.

Oltre a ridurre il carico fiscale, i DAF offrono anche la flessibilità di gestire le donazioni nel tempo, senza dover decidere subito quali organizzazioni o progetti supportare. Questa possibilità di pianificazione a lungo termine consente ai donatori di valutare attentamente le cause a cui destinare i fondi, mantenendo intanto i vantaggi fiscali acquisiti.

In sintesi, i vantaggi fiscali dei DAF non solo offrono immediati benefici ai donatori, ma permettono anche di massimizzare l’impatto filantropico grazie all’eliminazione di imposte su beni apprezzati e alla flessibilità nella distribuzione dei fondi nel tempo. In un contesto come quello italiano, dove la gestione fiscale del patrimonio è una componente centrale della pianificazione finanziaria, il DAF rappresenta uno strumento filantropico particolarmente vantaggioso per chi desidera fare del bene in modo strategico, senza rinunciare a un’ottimizzazione delle proprie risorse.

Chi sono i potenziali donatori?

Un trend interessante evidenziato da recenti studi è il crescente interesse delle donne e dei giovani verso la filantropia strategica. In particolare, secondo una ricerca condotta da Fondo Filantropico Italiano, le giovani generazioni sembrano essere sempre più attratte dall’idea di donare in modo mirato, utilizzando strumenti come i DAF per massimizzare l’impatto delle proprie donazioni.

Il Donor-Advised Fund si distingue inoltre per la sua capacità di coinvolgere famiglie intere nel processo filantropico, permettendo a più generazioni di partecipare alle decisioni sulle sovvenzioni, creando così una cultura della filantropia all’interno del nucleo familiare.

L’evoluzione della Filantropia: da donazione immediata a strategia a lungo termine

Il DAF consente ai donatori di separare il momento del contributo economico da quello della distribuzione dei fondi, permettendo una pianificazione strategica delle donazioni nel tempo. Questo rappresenta un cambiamento radicale rispetto alla filantropia tradizionale, dove le donazioni venivano fatte in modo più immediato e reattivo.

Un altro aspetto rilevante è l’allineamento delle donazioni con i valori personali. Sempre più spesso, i donatori desiderano che il loro impegno filantropico rispecchi le loro convinzioni etiche. Alcuni DAF offrono anche la possibilità di investire in fondi di impatto sociale, combinando la filantropia con investimenti che generano ritorni finanziari e sociali.

Prospettive future del DAF in Italia

Sebbene il DAF sia ancora relativamente nuovo nel panorama filantropico italiano, la sua diffusione è in aumento, anche grazie al lavoro di sensibilizzazione di organizzazioni come il Fondo Filantropico Italiano. Secondo stime recenti, il patrimonio destinato ai DAF in Europa ha raggiunto i 228,9 miliardi di dollari, e l’Italia si sta avvicinando a questa tendenza, con un numero crescente di imprenditori e professionisti che scelgono di utilizzare questo strumento per gestire le loro donazioni.

Le previsioni indicano che l’interesse per il DAF continuerà a crescere, soprattutto tra i donatori più giovani e tra coloro che cercano di lasciare un impatto duraturo. La combinazione di flessibilità, controllo e vantaggi fiscali rende il DAF una soluzione ideale per chi desidera fare filantropia in modo consapevole e strategico.

Daniele Orilia
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