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Il principio di rotazione negli appalti
Uno dei principi cardine in materia di disciplina dei contratti pubblici, per quanto concerne gli affidamenti “sotto soglia”, è il “principio di rotazione“, volto ad assicurare a ciascun potenziale concorrente le stesse possibilità di partecipazione alle procedure di gara e a evitare che una stazione appaltante possa consolidare rapporti solo con alcune imprese, venendo meno, cosi, al rispetto del principio di concorrenza e a quello costituzionale della imparzialità della Pubblica Amministrazione.
Linee Guida ANAC N. 4 – Stabiliscono che “la rotazione non si applica laddove il nuovo affidamento avvenga tramite procedure ordinarie o comunque aperte al mercato, nelle quali la stazione appaltante, in virtù di regole prestabilite dal Codice dei contratti pubblici ovvero dalla stessa in caso di indagini di mercato o consultazione di elenchi, non operi alcuna limitazione in ordine al numero di operatori economici tra i quali effettuale la selezione”.
Principio di rotazione: Ambito di operatività. Per impedire affidamenti senza gara ripetuti nel tempo, l’invito all’affidatario uscente deve rivestire carattere eccezionale (Consiglio di Stato, sentenza n. 5854 del 2017) e comunque la stazione appaltante dovrà puntualmente motivare tale decisione.
Le previsioni legislative del Decreto Semplificazioni (n. 76 del 2020) si applicano in caso di affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, comprendendo anche i servizi di ingegneria, architettura e per l’attività di progettazione di importo inferiore a 75.000,00 euro.
In conclusione la rotazione degli affidamenti e degli inviti rappresenta il giusto contrappeso da applicare in procedure sotto soglia, ove la stazione appaltante dovrà bilanciare il principio del favor partecipationis, volto a favorire la più ampia partecipazione alle gare pubbliche, con la notevole discrezionalità riconosciuta all’amministrazione nel decidere gli operatori economici in caso di procedura negoziata. Il rispetto del principio di rotazione, in questa prospettiva, eviterà che si creino rendite di posizione e che si persegua l’effettiva concorrenza, permettendo sia la turnazione degli operatori economici i sia la possibilità per l’Amministrazione di cambiare per ottenere un servizio migliore.
Le discipline nazionali che regolano i settori degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture che si sono stratificate nel tempo mirano a garantire che l’affidamento degli appalti avvenga nel rispetto dei principi del Trattato CE e delle norme contenute nelle direttive comunitarie.
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