Il Concordato Preventivo Biennale è stato introdotto dal Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024, con…
Il professionista di nuova specie: una prospettiva integrata
Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è stato protagonista di repentini cambiamenti determinati dalla pandemia, dall’evoluzione tecnologica, dalla crescente complessità dei contesti professionali e dalle esigenti richieste dei clienti.
In questo scenario, è necessario che il professionista, per affrontare le sfide innovative in atto, diventi: “di nuova specie”!
Solo attraverso un approccio integrato che unisca competenze di base e materie umanistiche, il professionista può sviluppare quel sapere pratico-teorico necessario ad eccellere e ad affrontare il cambiamento.
Non può più fare affidamento esclusivamente sulle proprie competenze di base, ossia quelle tecniche e scientifiche acquisite attraverso gli studi e la formazione professionale.
È necessario un ampliamento proattivo delle competenze, che includa anche aspetti umanistici come la comunicazione e l’ascolto efficace, l’empatia e la creatività.
Saper comunicare e ascoltare è un elemento cruciale nel mondo del lavoro, in quanto consente di trasmettere idee in modo chiaro e coinvolgente.
Essere in grado di comunicare in modo efficace con colleghi, clienti e stakeholder, unendo sia le competenze tecniche che quelle umanistiche permette di costruire relazioni solide e costruttive.
“L’uomo/donna professionista” in grado di comunicare in modo chiaro ed empatico può evitare fraintendimenti, risolvere conflitti e favorire una cultura del dialogo aperto e rispettoso. Questo, a sua volta, promuove l’innovazione, la condivisione delle conoscenze e la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo.
Tuttavia, la comunicazione efficace non riguarda solo l’esprimere il proprio punto di vista, ma richiede anche la capacità di ascoltare attentamente gli altri.
L’ascolto efficace è un’abilità preziosa che spesso viene sottovalutata. Richiede uno sforzo attivo per mettere da parte le distrazioni, concentrarsi sull’interlocutore e mostrare un interesse sincero per ciò che viene detto.
Un professionista che sa ascoltare con attenzione è in grado di comprendere meglio le esigenze degli altri, di cogliere informazioni importanti e di costruire relazioni basate sulla fiducia reciproca.
Inoltre l’empatia è un’altra delle caratteristiche da coltivare e direi essenziale al giorno d’oggi.
Ma cos’è esattamente l’empatia e perché è diventata così importante?
L’empatia può essere definita come la capacità di comprendere e condividere le emozioni, le esperienze e le prospettive altrui.
Va oltre la semplice simpatia o compassione; richiede un impegno attivo nel cercare di comprendere le esperienze e le necessità degli altri in modo autentico e profondo.
Un consulente empatico è in grado di comprendere appieno le preoccupazioni e i bisogni del cliente, costruendo una relazione di fiducia che può influenzare positivamente i risultati.
Un leader empatico è capace di motivare e guidare i membri del team, riconoscendo e valorizzando le loro diverse prospettive e fornendo sostegno quando necessario. L’empatia non è solo un vantaggio relazionale, ma ha anche un impatto tangibile sulla produttività e sull’efficienza lavorativa.
Quando i professionisti sono in grado di comprendere i punti di vista degli altri, sono in grado di lavorare in modo collaborativo e di risolvere i conflitti in modo costruttivo.
L’empatia favorisce l’ascolto attivo, promuove la diversità di pensiero e incoraggia l’innovazione e la creatività e rappresenta quella caratteristica distintiva che le macchine non possono replicare. E’ l’ingrediente principale che rende i professionisti “umani”, in grado di comprendere i desideri, le necessità e le sfide degli altri esseri umani.
Infine, la creatività!
La creatività non riguarda solo le arti o il design, ma è una qualità trasversale che può essere applicata a qualsiasi campo professionale. Coinvolge la capacità di guardare oltre le soluzioni convenzionali, di pensare in modo non lineare e di trovare nuovi modi di risolvere problemi complessi.
Il professionista creativo è in grado di cogliere opportunità nascoste, di anticipare le tendenze del mercato e di trovare nuovi approcci per soddisfare le esigenze dei clienti. Questa caratteristica si alimenta con la passione per l’arte, per la lettura, per la musica e con l’utilizzo di metodi introspettivi come il Focusing e la Mindfulness.
In conclusione, questo approccio, “ibrido” permette all’intero potenziale umano di emergere.
Le competenze di base forniscono una solida base di conoscenze e competenze tecniche, mentre le materie umanistiche arricchiscono l’approccio del professionista, consentendo di comprendere meglio gli altri e le situazioni per poi offrire soluzioni creative uniche e inarrivabili dai sistemi tecnologici.
Inoltre, l’integrazione di competenze umanistiche nel percorso professionale del professionista di nuova specie contribuirà a creare un ambiente di lavoro più inclusivo e stimolante.
Come sviluppare queste competenze umanistiche e integrarle nel proprio approccio professionale?
Esistono varie modalità!
L’educazione continua, attraverso corsi e workshop, può offrire opportunità di apprendimento e di sviluppo personale. Inoltre, il networking e lo scambio di esperienze con professionisti provenienti da diversi settori possono favorire l’acquisizione di nuove prospettive e l’ampliamento del proprio bagaglio di competenze.
Il professionista di nuova specie è una figura che abbraccia la multidimensionalità delle competenze, e con lo studio integrato, fin qui descritto, può emergere come leader nel proprio campo, contrapponendosi alle sfide dell’era dell’intelligenza artificiale.
“Studiare gli aspetti umanistici ci permette di comprendere la complessità e la ricchezza dell’esperienza umana.” (Socrate)
Latest posts by Patrizia Bonaca (see all)