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Licenziamenti collettivi illegittimi per omessa motivazione

Avvocato esperta in diritto penale, civile, del lavoro, dell'impresa e dell'immigrazione

In materia di licenziamenti collettivi, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18215 del 2024, ha ribadito l’importanza di specificare con precisione le ragioni che giustificano la delimitazione del licenziamento a una specifica sede o settore dell’azienda.

La Corte ha chiarito che è onere del datore di lavoro, nella comunicazione preventiva prevista dall’art. 4, comma 3 della L. 223/1991, fornire non solo le motivazioni generali della riduzione del personale, ma anche spiegare in dettaglio perché la scelta dei lavoratori da licenziare si riferisca esclusivamente a una determinata unità produttiva o settore, e perché i lavoratori coinvolti non possano essere ricollocati in altre aree aziendali. La mancanza di queste indicazioni rende il licenziamento collettivo illegittimo.

1) Comunicazione preventiva per licenziamenti collettivi

Nel caso in esame, il datore di lavoro aveva avviato una procedura di riduzione del personale che coinvolgeva una specifica unità produttiva. Tuttavia, la Corte territoriale aveva stabilito che la comunicazione preventiva inviata alle rappresentanze sindacali non era sufficientemente motivata, in quanto mancavano dettagli precisi sulle ragioni per cui il licenziamento era stato limitato a quella particolare sede o settore.

La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, evidenziando che, ai sensi dell’art. 4, comma 3 della L. 223/1991, la comunicazione preventiva che il datore di lavoro è tenuto a inviare alle rappresentanze sindacali deve contenere una serie di informazioni dettagliate e specifiche, necessarie per consentire una piena partecipazione dei sindacati al processo decisionale.

Nello specifico, la comunicazione deve includere i seguenti elementi:

  • Motivazioni dell’eccedenza di personale: il datore di lavoro deve spiegare le ragioni della riduzione di personale, che possono includere motivi tecnico-produttivi, organizzativi o economici.
  • Ragioni tecnico-organizzative specifiche: deve essere chiarito perché i licenziamenti riguardano solo una specifica unità produttiva o settore e non l’intero complesso aziendale. Questo comporta anche l’onere di indicare perché i lavoratori coinvolti non possono essere impiegati in altre aree dell’azienda.
  • Numero, collocazione e profilo professionale dei lavoratori interessati: la comunicazione deve indicare il numero esatto dei lavoratori in esubero, specificando la loro collocazione e il loro profilo professionale per permettere una valutazione corretta dei criteri di selezione adottati.
  • Criteri di selezione del personale: devono essere specificati i criteri utilizzati per scegliere i lavoratori da licenziare, che la legge prevede possano basarsi sull’anzianità di servizio, i carichi familiari e le esigenze tecnico-produttive.
  • Tempi di attuazione del programma di riduzione del personale: è necessario indicare i tempi previsti per l’esecuzione del piano di riduzione del personale, fornendo così un quadro chiaro delle modalità di attuazione dei licenziamenti.
  • Misure di mitigazione dell’impatto sociale: devono essere indicate eventuali misure volte a ridurre l’impatto sociale dei licenziamenti, come programmi di ricollocamento, incentivi all’esodo volontario o possibilità di trasferimento in altre unità produttive.

2) Licenziamento collettivo illegittimo per omessa motivazione: i precedenti

Questa decisione si inserisce in una linea giurisprudenziale già tracciata da precedenti sentenze.

Un caso analogo è rappresentato dalla sentenza n. 4678/2015 della Cassazione, nella quale era stato stabilito che un licenziamento collettivo è illegittimo se la comunicazione preventiva non specifica le esigenze tecnico-produttive relative alle unità produttive interessate, ma si limita a indicare ragioni generali applicabili all’intera azienda.

In quell’occasione, la Corte aveva sottolineato che la comunicazione deve permettere una partecipazione trasparente delle rappresentanze sindacali al processo decisionale. La mancanza di specifiche rende, pertanto, il licenziamento invalido.

Orbene, la Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza di una comunicazione dettagliata e circostanziata nei licenziamenti collettivi, evidenziando che l’omessa motivazione sulla limitazione dei licenziamenti a una sede o settore specifico determina l’illegittimità del licenziamento stesso.

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