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Mediazione: una soluzione creativa “anti crisi” per le imprese illuminate

Revisore contabile, Mediatrice, Coach e Counselor.
Esperta in Comunicazione e ascolto efficace.
Ideatrice dell’Industria dell’Esperienza: www.industriadellesperienza.it

L’impresa “illuminata” inserita in una nuova consapevolezza sociale, scientifica e culturale deve potersi basare su metodologie innovative capaci di accogliere il cambiamento culturale in atto e la visione olistica dell’uomo, cioè l’uomo nel suo aspetto cognitivo ed emotivo.

I conflitti interni all’organizzazione e la loro incidenza in termini di costi e di competitività stanno facendo riflettere l’imprenditore “di nuova specie”, riguardo l’esigenza di prendere   provvedimenti che si discostano dai   comuni paradigmi, proprio per migliorare il clima aziendale, risparmiando tempo e risorse.

I conflitti assorbono energia “utile”, che potrebbe essere impiegata nell’azienda in modo produttivo.

Il conflitto genera un vero e proprio costo sociale, la tensione tra colletti bianchi e colletti blu, tra classe dirigente e lavoratori, tra imprese e clienti finisce per trasformare il lavoro in un campo di battaglia, piuttosto che un luogo di reciproca soddisfazione personale e materiale.

In vista della crescente esigenza di un nuovo modo di lavorare, è necessario che l’impresa si prepari ad affrontare questi adeguamenti   strutturali che dovranno entrare a far parte del sistema aziendale, avendo il fine di migliorare la produttività dell’azienda stessa…una sorta di egoismo illuminato!

Le   aziende devono iniziare a prevedere un settore che si occupi di accertare l’incidenza, la prevalenza, la gravità e   l’andamento tendenziale dell’esposizione a fattori stressanti, tra cui i conflitti, connessi all’attività lavorativa, le relative cause e ripercussioni sulla salute per poi predisporre un   programma di intervento formativo preventivo.

Gestire i conflitti è un’arte che si impara, pochi sono i manager che riescono al primo colpo, senza commettere errori, è qualcosa verso la quale bisogna avere fiducia e su cui occorre allenarsi.

La   cultura aziendale emergente tende   ad occuparsi sempre più del conflitto è il cosiddetto paradigma “coaching oriented“, e cioè lo stimolo verso l’apprendimento continuo, la ricerca del feedback e la condivisione della conoscenza come valore dell’azienda e delle persone.

L’imprenditore  diventa il “neurone”  del sistema nervoso  aziendale il quale avendo   appreso in primis l’importanza di un apprendimento continuo coinvolge se stesso e i propri collaboratori, come attori protagonisti dell’intero processo di sviluppo. Innovazione organizzativa, prevenzione   del conflitto aziendale ed   innovazione tecnologica, sono gli ingredienti della pozione magica a disposizione dell’impresa illuminata, per cavalcare la crisi. La cultura “coaching oriented” conducendo, tra l’altro, ad uno sviluppo della motivazione è anche il modo più efficace per incoraggiare l’innovazione, la creatività e l’imprenditività necessaria per stare al passo con i cambiamenti.

Tramite il coaching si introduce nel sistema aziendale una serie di nozioni teoriche e pratiche per individuare, prevenire, risolvere situazioni di conflitto che provocano un irrigidimento della struttura aziendale, un incremento dei costi del personale a danno del risultato economico.

Ecco che nell’impresa illuminata, il mediatore diventa una figura interna all’azienda come facilitatore, coach, esperto in gestione dei conflitti, che si occupa di districare difficili e antiche matasse conflittuali, che minano il risultato economico dell’azienda.

Mediatore inteso come esperto di comunicazione e ascolto efficace, che si occupa di migliorare la comunicazione interna specialmente in settori con interessi contrastanti e di promuovere l’autoreferenzialità e la capacità di risolvere le situazioni conflittuali in autonomia. Inteso come un aiuto alla comprensione e gestione del conflitto.

Il mediatore coach, grazie ad una specifica formazione personale, si occupa di innescare un circolo virtuoso di allenamento all’apprendimento e di generazione dell’innovazione, per prevenire il conflitto in tutta l’organizzazione aziendale. Offre principalmente un orientamento, elementi alternativi di conoscenza, campi di cultura vari in risposta alla crescente attenzione verso le qualità umane rispetto alle abilità tecniche dei lavoratori.

Le imprese che si dedicano a ridurre la conflittualità al loro interno svolgono un ruolo cruciale nel promuovere un clima lavorativo sereno e collaborativo. Implementando strategie di gestione dei conflitti, promuovendo una comunicazione aperta e incoraggiando il rispetto reciproco, queste aziende non solo mitigano le tensioni interne, ma rafforzano anche il senso di appartenenza e la coesione del team. Investire nel benessere e nella serenità dei dipendenti non è solo una scelta etica, ma una strategia vincente per costruire un futuro più luminoso e sostenibile per tutti.

Patrizia Bonaca
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