Quando parliamo di sostenibilità, spesso la associamo alla tutela dell’ambiente o a una crescita economica equa…
Nuova Flat Tax
La Flat tax incrementale fino a 40.000 euro è stata introdotta nella bozza di legge di bilancio 2023 all’art.13 per le partite Iva diverse da quelle che applicano il forfettario e risparmio fiscale potenziale.
La norma prevede che per l’anno 2023, i contribuenti persone fisiche che esercitano attività di impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfetario, potranno applicare in via opzionale , nella dichiarazione dei redditi 2024, una imposta del 15% sostitutiva del reddito Irpef e addizionali anziché applicare aliquote per scaglioni di reddito stabilite dall’art.11 del Tuir. L’imposta agevolata del 15% si calcolerà su una base imponibile non inferiore ad euro 40.000, pari alla differenza tra il reddito di impresa di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito di impresa e di lavoro autonomo, di importo più elevato, dichiarato negli anni dal 2020 al 2022. Nel caso di eccedenza rispetto a tale importo questa è soggetta ad Irpef e la stessa servirà ai fini della determinazione delle deduzioni , detrazioni o anche di benefici di natura anche non tributaria qualora gli stessi abbiano requisiti reddituali. E’ prevista una franchigia pari al 5% dell’importo più elevato indicato nelle dichiarazioni negli anni dal 2020 2021 2022, la quale franchigia sarà assoggettata all’ Irpef secondo criteri ordinari.
Per quanto riguarda gli acconti dovuti (Irpef e addizionali) per il periodo di imposta 2024 si assume, quale imposta del periodo precedente , quella che si sarebbe determinata non applicando le agevolazioni previste. Si applicano i criteri ordinari , ossia le aliquote per scaglioni previste dall’art.11 TUIR.
Esempio
Prendiamo il caso di un contribuente che, in sede di dichiarazione dei redditi 2024, che abbia conseguito i redditi di impresa, di seguito esposti, o di lavoro autonomo e voglia valutare la convenienza o meno di applicare la FLAT TAX incrementale nei seguenti anni:
Periodo di imposta | Reddito di riferimento |
2023 | € 90.000 |
2022 | € 60.000 |
2021 | € 35.000 |
2020 | € 50.000 |
Ai fini del calcolo della base imponibile sulla quale applicare il 15%, bisogna calcolare la differenza tra il reddito realizzato nell’anno 2023, pari a 90.000,00 euro, e il reddito più alto conseguito nel triennio 2020-2022, che , nel caso di specie , corrisponde a 60.000,00 euro.
Sulla base della interpretazione della normativa, per la determinazione della base imponibile, si dovrà detrarre dalla differenza il 5% dell’importo del reddito dichiarato negli ultimi tre anni, ossia 3.000,00 euro (60.000*5%). Il risultato sarebbe una base imponibile di euro 27.000,00 (30.000-3.000) sulla quale dovrà essere calcolato il 15%. L’imposta sostitutiva ammonterà a 4.050,00 euro (Flat tax). A tanto occorrerà aggiungere l’imposta lorda calcolata per scaglioni, sulla differenza tra il reddito conseguito nel 2023 (euro 90.000,00) e la base imponibile sulla quale è stata calcolata la flat tax incrementale (euro 27.000,00). Il risultato della imposta lorda sarà pari ad euro 19.990, calcolata sulla differenza di 90.000,00 – 27.000,00 = 63.000. Se si applica la Flat tax incrementale la imposta ammonterà ad euro 24.040,00. Il contribuente consegue un notevole risparmio fiscale. I applicazione delle aliquote Irpef per scaglioni di reddito, sull’intero reddito di euro 90.000,00 la imposta lorda da versare sarà pari ad 31.600,00 euro contro i 24.040,00 euro. Insomma un risparmio fiscale di euro 7.560,00.
Tra i primi a riflettere sulle conseguenze del regime forfettario alla luce della manovra 2023 c’è MpO, la società specializzata nell’assistenza dei professionisti che intendono cedere lo studio o, al contrario, in cerca di partner con cui fondersi o da acquistare che ha un data base di oltre 10.000 studi censiti. La MpO, attraverso alcune simulazioni è addivenuta a queste ipotesi “Si può considerare che se un professionista rientra nella nuova Flat tax riuscirebbe a realizzare una sorta di TFR importante e avrebbe 5-6 anni per preparare al meglio il passaggio di consegne”, commenta Corrado Mandirola, co-founder MpO.
La nuova Flat tax avvanteggerebbe chi intende pianificare per tempo il passaggio di consegne e con i corrispettivi da cessione dilazionati anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. Al contrario, per l’ampia fascia di chi si avvicina agli studi per fare rete , crescere, acquisire nuove sedi, la nuova Flat tax (tassa piatta) disicentiva la trasformazione dello studio in forma associata.
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