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Simest incentiva la solidità delle imprese italiane esportatrici
Con il comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 2 aprile 2021, il Comitato agevolazioni per l’amministrazione del Fondo 295/73 e del fondo 394/8 dispone, a decorrere dal 3 giugno 2021, la possibilità di inviare le domande di finanziamento agevolato, tramite il portale online di SIMEST. Sicuramente, la “Patrimonializzazione delle imprese esportatrici” è l’incentivo più significativo della società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, con il quale SIMEST intende rafforzare la solidità patrimoniale di tutte le imprese italiane impegnate in attività esportative.
Soggetti beneficiari:
Così come indicato all’articolo 2 della Delibera del Comitato Agevolazioni del 26 novembre 2020, l’incentivo è dedicato a tutte le imprese che:
- sono PMI o MID CAP (Le imprese Mid Cap non sono qualificabili come PMI e, a questo incentivo, sono ammesse quelle che sulla base del regolamento UE n. 651/2014 hanno un numero di dipendenti inferiore a 1.500 unità);
- sono costituite in forma di società di capitali;
- hanno depositato presso il Registro delle imprese almeno 2 bilanci relativi a 2 esercizi completi;
- hanno realizzato all’estero o il 35% del fatturato totale nell’ultimo bilancio depositato o il 20% negli ultimi due;
- presentano un Livello di Solidità Patrimoniale di “ingresso”, risultante dall’ultimo bilancio depositato precedente all’esame della domanda da parte del Comitato Agevolazioni, non superiore a 2,00 se industriale/manifatturiera e non superiore a 4,00 se commerciale/di servizi;
- hanno completamente rimborsato eventuali finanziamenti dello stesso tipo.
Invece, per espressa disposizione dell’articolo 3 della delibera del Comitato Agevolazioni del 15 giugno 2020, sono escluse tutte le organizzazioni operanti nel settore bancario, assicurativo, della pesca, dell’acquacoltura e della produzione primaria di prodotti agricoli.
Ammontare delle agevolazioni
L’importo complessivo dei Cofinanziamenti non deve superare la soglia massima di €800.000,00, al lordo di qualsiasi imposta o altro onere, fino al 40% del patrimonio netto dell’impresa richiedente. Il finanziamento ha una durata di 6 anni, 2 dei quali di preammortamento. Anche per il 2021 è prevista una quota del finanziamento a fondo perduto che, per il 2020, era pari al 50% della somma ammissibile al finanziamento, salvo poi essere rimodulata al 40% secondo le risorse disponibili. Pertanto, si attende una disposizione che disciplini la percentuale riconosciuta a fondo perduto per l’anno 2021 che, comunque, sarà riconosciuta tenendo conto di ogni altro aiuto concesso ai sensi del Temporary Framework cumulando anche gli aiuti in de minimis.
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