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Superbonus 110%. Chi ne sa di più per i tetti di copertura?

Giornalista. Dottore commercialista - Consulente fiscale e aziendale - Conciliatore specializzato - Curatore fallimentare - Revisore legale - Consulente di Tribunale.
Presidente onorario dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti di Salerno.
E-mail: lucadefra20@gmail.com

Superbonus 110%

Il superbonus 110% è diventato l’argomento del giorno. Tutti ne parlano, anche in maniera accanita e, con voli pindarici puntellano ipotesi; la discussione ha un fine ultimo: fare qualche cosa per migliorare la propria abitazione.

Parlarne con altri, ma in modo costruttivo, aiuta a capire da chi ne sa di più, quali opere sono fattibili realmente, sia all’esterno che all’interno dell’immobile. Con le proroghe delle norme sugli aiuti di Stato, sono molte le opere che si possono realizzare con il credito d’imposta o lo sconto in fattura.

Sì, con il superbonus si ottiene il massimo, ma anche con le altre agevolazioni, ancora possibili, si possono avere convenienti aiuti per i lavori al proprio immobile.

L’auspicio che i lavori si concretizzino davvero, è interesse di tutti. Anche lo Stato ne è parte, e spinge per far sì che il patrimonio immobiliare italiano sia migliore, anche staticamente e, parallelamente, che le imprese e l’economia possano trovare un adeguato sviluppo.

I Ministeri, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e Trasporti, delle Finanze e non da ultimo l’Agenzia delle Entrate, stanno fornendo sempre più informazioni per rendere meno difficile l’approccio al superbonus o ad altri bonus.

Sì, perché l’applicazione pratica non è certamente facile e alla portata di tutti. Valida è la recentissima pubblicazione aggiornamento alla GUIDA al Superbonus 110% del febbraio 2021.

Dicevamo, però, dei tetti di copertura degli immobili.

La copertura dell’immobile a tetti, che è la più conosciuta e utilizzata, interessa la maggior parte degli edifici e coinvolge molti possibili utilizzatori dei bonus.

Un aiuto a capirne di più lo troviamo nel vademecum coibentazione strutture opache; ENEA aggiornamento del 25 gennaio 2021.

Certo non è proprio facile capire i termini tecnici utilizzati nelle pagine di questo vademecum, occorre necessariamente rivolgersi ad un tecnico abilitato. Ma, quello di cui vogliamo interessarci, è avere conferma che i lavori per la copertura degli immobili, che rispecchiano i requisiti tecnici, possano rientrare nelle agevolazioni fiscali.

Una prima conferma la troviamo nell’aggiornamento della sopraccitata GUIDA al Superbonus 110%, aggiornata a febbraio 2021.

Si legge infatti (a pag. 10): gli interventi per la coibentazione del tetto rientrano nella disciplina agevolativa, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente.

Più specificamente, poi, nelle pagine del sito ENEA figurano, i seguenti chiarimenti:

  • l’intervento deve configurarsi come coibentazione di strutture di edifici esistenti (non come nuova realizzazione in ampliamento);
  • l’intervento deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno, verso vani non riscaldati o contro terra.

Viene chiarito anche che le spese ammissibili, per le quali spetta la detrazione fiscale, comprendono:

– fornitura e posa in opera di materiale coibente e dei materiali ordinari funzionali alla realizzazione dell’intervento;

– demolizione e ricostruzione dell’elemento costruttivo;

– opere provvisionali e accessorie strettamente funzionali alla realizzazione dell’intervento;

– prestazioni professionali (ad esempio: produzione della documentazione tecnica necessaria, compreso l’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.), direzione dei lavori).

Il beneficio riconosciuto, per la detrazione dall’IRPEF o IRES, è del 65% delle spese sostenute, con importo massimo di detrazione ammissibile di 60.000 euro per unità immobiliare.

La percentuale, però, può arrivare fino all’85%, per interventi su parti comuni dei condomini, quando si effettua una coibentazione-involucro con superficie interessata superiore al 25% della superficie disperdente e con riduzione di due o più classi di rischio sismico.

Per consultare la percentuale di detrazione possibile – 65, 70, 75, 80 e 85% – il riferimento è alla tabella aggiornata dell’ENEA.

Per quanto riguarda i costi, per una buona coibentazione del vecchio tetto, le notizie non sono incoraggianti. Una coibentazione, fatta con i requisiti richiesti dall’ecobonus, è costosa, ma il vantaggio della detrazione fiscale, abbinata allo sconto in fattura o cessione del credito, è di grande aiuto per la realizzazione di questi lavori.

Parlarne per capire è certamente utile, ma la decisione finale, per questi lavori, spetta a un tecnico abilitato.

Luca De Franciscis
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