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Un festival e un francobollo per ricordare Blaise Pascal. Filosofo, matematico e fisico, morto a soli 39 anni
In omaggio a Blaise Pascal la città di Clermont-Ferrand ricorderà i quattrocento anni dalla nascita del suo figlio più illustre con un festival – Le genie Clermontois – che proporrà una moltitudine di attività fino al prossimo dicembre.
Orgoglio e genio di Clermont, Blaise Pascal – nato il 19 giugno 1623 – fu filosofo, matematico e fisico.
In passato, per l’esattezza nel 1923, in occasione del trecentesimo anniversario, si sono recati a Clermont diversi ministri, persino il Presidente della Repubblica, per sottolineare che Pascal è stato “uno dei più grandi geni dell’umanità a livello di Archimede, di Galileo, di Newton, di Darwin, di Pasteur, o di Einstein”.
“Ma è nato troppo presto. Sarebbe nato due secoli dopo avrebbe inventato altre cose.”
Le celebrazioni avranno inizio nella chiesa di Notre Dame du Port e proseguiranno per tutto l’anno con vari eventi, tra cui mostre (in particolare al museo di scienze e storia naturale Henri-Lecoq e al museo d’arte Roger-Quilliot).
Segue una mostra virtuale di documenti digitali della biblioteca locale di Clermont sulla vita del grande uomo, oltre a riproduzioni dei suoi libri e saggi più famosi.
E ancora concerti, film, conferenze e tavole rotonde della durata di un anno con illustri artisti e studiosi che celebrano la vita di Pascal e l’impatto duraturo del suo lavoro sul mondo del XXI secolo.
L’Ufficio del Turismo della città, inoltre, ospiterà il lancio di un nuovo francobollo commemorativo; morto nel 1662 all’età di 39 anni.
Nonostante la sua vita breve, Pascal ha avuto un impatto significativo sulla cultura occidentale, noto soprattutto per il suo contributo alla geometria e alla teoria delle probabilità, tanto è vero che fu il primo a formulare il concetto di probabilità come un’area di studio matematico.
Le sue opere principali, in questo campo, sono il Traité du triangle arithmétique e il Traité de l’équilibre des liqueurs, che hanno contribuito allo sviluppo della teoria delle probabilità e della fisica dei fluidi.
Il suo pensiero era così originale e sorprendente, anche all’età di 16 anni, che Descartes, leggendo i suoi scritti, pensò si trattasse di un uomo anziano.
Il suo interesse alla filosofia religiosa, man mano che cresceva, produsse alcuni dei dibattiti più fecondi nella storia della civiltà occidentale.
All’età di soli 18 anni, per esempio, inventò la Pascalina, una calcolatrice meccanica che poteva eseguire le quattro operazioni matematiche.
Questo dispositivo, sebbene non fosse molto diffuso, è considerato uno dei precursori dei moderni computer.
Pascal fu anche un attivista religioso e un difensore della fede cristiana.
Nel 1655, si unì al movimento dei giansenisti, una corrente cattolica riformatrice che si opponeva alla corruzione della Chiesa e che sostenne l’importanza della grazia divina nella vita umana, svolgendo un ruolo fondamentale nella difesa dei giansenisti dalle accuse di eresia mosse dalla Chiesa cattolica.
La sua opera più nota in questo campo del sapere è Pensieri, una raccolta di appunti postumi che riflettono sulla condizione umana e sulla relazione tra l’uomo e Dio; sono considerati uno dei capolavori della letteratura religiosa.
In questo lavoro si esplora la natura umana sostenendo che solo attraverso la fede in Dio possiamo trovare la vera felicità e realizzazione, visto che la ragione umana è limitata e non può dare una conoscenza completa della realtà.
Egli sostenne che “gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza hanno creduto meglio, per essere felici, di non pensarci”.
Gli individui hanno creduto di trovare una soluzione nel divertissement, ovvero nella “distrazione” fornita da mille occupazioni. In tal modo l’uomo distoglie l’attenzione da sé steso e dalla sua condizione.
Pascal, infatti, sviluppò alcune importanti idee sulla condizione umana. In particolare si interrogò a lungo sulla relazione tra l’uomo e Dio.
Solo la religione cristiana, intesa come filosofia e non come fede, comprende ciò che la ragione non riesce a spiegare dando un significato al mistero della condizione umana.
Con le sue teorie influenzò il pensiero di molti filosofi dei secoli a seguire, tra cui Friedrich Nietzsche e Jean-Paul Sartre che da lui attinsero l’idea che l’uomo è un essere limitato, ma che allo stesso tempo ha un grande potenziale e responsabilità.
La sua eredità è stata celebrata in molte forme, tra cui l’istituzione di un premio annuale, il “Prix Blaise Pascal” che premia la ricerca scientifica, nel campo della matematica applicata e del calcolo numerico nelle scienze dell’ingegneria.
È stato creato nel 1984 dalla Society for Applied and Industrial Mathematics (SMAI) e dal Group for the Advancement of Numerical Methods for Engineering (GAMNI) ed è assegnato in Francia dall’Accademia delle Scienze.
Questa onorificenza viene assegnata al ricercatore che ha studiato per almeno quindici anni l’applicazione della matematica alle scienze ingegneristiche e all’industria, in particolare tramite metodi numerici.
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