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COVID-19. Comunicazione UIF contro i fenomeni di criminalità finanziaria legati all’emergenza
L’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia ha pubblicato una serie di linee guida per professionisti, intermediari finanziari e per la pubblica amministrazione al fine di prevenire condotte criminali che mettano a rischio il sistema economico-finanziario.
In data 16 aprile, l’UIF per l’Italia ha emanato la comunicazione “Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi con l’emergenza da COVID-19”. La comunicazione si rivolge a professionisti, intermediari e pubblica amministrazione ed ha l’obiettivo di agevolare la collaborazione nel contrasto alla criminalità finanziaria durante l’emergenza coronavirus. Infatti, l’emergenza sanitaria rischia di agevolare l’attuazione delle condotte criminali che possono far leva sule difficoltà economiche causate dal virus.
I professionisti saranno tenuti a prestare massima attenzione, in particolare riguardo alle anomalie che insorgono durante la pandemia. Le dimensioni più critiche sottolineate dall’UIF sono le seguenti:
1. gestione dei servizi collegati all’emergenza sanitaria;
2. indebolimento economico dei nuclei familiari e delle imprese;
3. azioni illegali condotte online.
L’obiettivo del documento è quello di fornire gli strumenti affinché i soggetti interessati possano calibrare i propri presidi antiriciclaggio. Ogni situazione sospetta dovrà essere riportata tempestivamente all’UIF, come prescritto dagli artt. 10 e 35 del D.Lgs. 231/2007.
Emergenza Sanitaria
Il primo profilo critico menzionato dall’UIF riguarda la gestione dei servizi più strettamente legati all’emergenza sanitaria COVID-19. In particolare, si fa menzione della commercializzazione di presidi medici per la protezione individuale e per la disinfezione.
Esistono, in questo contesto, forti rischi di contraffazione e di rilevazione e contabilizzazione di prodotti e macchinari inesistenti. In questo caso, l’UIF suggerisce massima attenzione ai profili degli operatori che gestiscono i rifornimenti.
Il documento menziona anche il rischio di azioni corruttive negli affidamenti di appalti relativi agli approvvigionamenti di forniture e di attività di ricerca. Per contrastare questi rischi, l’UIF raccomanda l’esecuzione degli approfondimenti rafforzati per le persone politicamente esposte (PEP) e accurate valutazioni.
Difficoltà Finanziaria
Uno dei fattori più critici della crisi COVID-19 è la difficoltà finanziaria che famiglie e imprese si trovano ad affrontare. Questa difficoltà si traduce in un elevato rischio di infiltrazione criminale da parte di organizzazioni in possesso di fondi illeciti. Infatti, oltre che all’eventuale reclutamento di seguaci tra le fasce di popolazione in crisi, si rischiano azioni usuraie e infiltrazioni societarie con finalità di riciclaggio.
Al fine di intercettare queste situazioni, i professionisti dovranno valutare le condizioni finanziarie delle imprese clienti. Successivamente, sarà opportuno che queste imprese abbiano la possibilità di accedere alle risorse finanziarie di matrice pubblica. L’intervento statale è condizionato ad un bisogno effettivo ed ogni abuso è perseguibile penalmente.
L’UIF consiglia anche di porre particolare attenzione sulle destinazioni delle sovvenzioni ottenute dallo Stato. Nello specifico, le destinazioni illecite di tali flussi, collegate a reati societari o fallimentari o a trasferimenti verso Paesi ad alto rischio di riciclaggio, vanno attentamente sorvegliate.
Monitoraggio in rete
Un altro aspetto rilevante riguarda il monitoraggio delle attività on line. Come sottolineato da EUROPOL (qui), la prolungata fase di quarantena e l’incremento dell’utilizzo dei pagamenti elettronici aumentano il rischio di frodi in questo ambito.
Le truffe on line possono riguardare compravendite di beni inesistenti, contraffatti o a prezzi sproporzionati. Inoltre, il commercio elettronico può diventare uno strumento più frequente per lo spaccio di sostanze stupefacenti. In questi casi, l’UIF raccomanda il monitoraggio delle transazioni che, a seguito di analisi automatizzate, risultino anomale.
Altri reati informatici, in particolare a danno di professionisti e imprese, possono riscontrarsi più frequentemente con l’adozione del telelavoro. Si fa particolare riferimento a phishing e attacchi ransomware, cioè i virus che criptano i computer infettati e chiedono un riscatto per il ripristino. Al fine di rintracciare gli autori di tali reati, l’UIF chiede particolare attenzione alle informazioni relative all’origine dei fondi dei propri clienti. Difatti, attività anomale potrebbero essere un segnale di attività illecite.
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