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Criptovalute. Dalla UE decreto con sanzioni penali e multe salatissime

Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti

Per gli operatori di criptovalute, ovvero per le valute virtuali utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo d’investimento, si prevedono numerose novità e momenti difficili anche per le sanzioni amministrative e penali.

Nella seduta del 24 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo in linea con le disposizioni del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023, che mira a conformare la legislazione italiana al Regolamento UE e a regolamentare il MICA (Markets in Cripto-assets Regulation).

Il decreto, come si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 87, individua la Banca d’Italia e la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB) quali autorità competenti a esercitare i poteri autorizzatori (ai fini dell’emissione, dell’offerta al pubblico e della richiesta di ammissione alla negoziazione dei token, nonché ai prestatori di servizi per le cripto-attività), di vigilanza, di indagine e sanzionatori, previsti dal regolamento.

Si provvede a dettare la disciplina di armonizzazione applicabile a tutti gli operatori in cripto-attività, le discipline speciali applicabili a singole categorie di operatori; il regime sanzionatorio e le disposizioni di coordinamento.

Vi sarà pertanto una nuova regolamentazione volta a migliorare, già dalla fine dell’anno in corso, i controlli per le criptovalute con monitoraggio delle transazioni a tutela per gli investitori, ma anche per contrastare il riciclaggio e attività illecite.

Nella prima parte delle disposizioni del Regolamento UE si legge anche:

L’assenza di un quadro generale dell’Unione in materia di cripto-attività potrebbe anche portare a una frammentazione normativa che falserebbe la concorrenza nel mercato unico, renderebbe più difficile per i prestatori di servizi per le cripto-attività espandere le loro attività su base transfrontaliera e determinerebbe un arbitraggio normativo.

E ancora:

Si rende pertanto necessario un quadro specifico e armonizzato per i mercati delle cripto-attività a livello dell’Unione, allo scopo di definire norme specifiche per le cripto-attività e i servizi e le attività correlati non ancora coperti da atti legislativi dell’Unione in materia di servizi finanziari.

Già dalle considerazioni iniziali del Regolamento si capisce quanto sia importante procedere a disciplinare oltremodo il delicato mondo delle criptovalute e dalla lettura dei successivi 149 articoli del Regolamento (UE) 2023/1114 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023 si capisce la ferma volontà di regolamentare dettagliatamente le norme a tutela degli investitori e delle regole imposte agli operatori.

Il tutto appare dettagliatamente organizzato e la lettura del disposto normativo è quasi affascinante e porta a capire un mondo sconosciuto a molti che, senza un’adeguata normativa, porta a girandolare come in un labirinto.

Negli ultimi articoli del Regolamento e specificatamente dall’art. 111 e segg. si leggono le sanzioni amministrative che vanno da 30 mila euro a 5 milioni di euro per le persone giuridiche e per le persone fisiche da 5.000 a 75.000 euro e altre sanzioni di rilevante entità che trascinano nel penale con la pena della reclusione da 6 mesi a 4 anni. Insomma ci sarà tanto da approfondire ancora, specialmente da parte di coloro che desiderano interessarsi a queste operazioni ma in maniera regolamentata.

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