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Il Bilancio Sociale

Giornalista.
Dottore Commercialista - Revisore legale dei Conti
Direttore Responsabile testata giornalistica «2020revisione»

Bilancio Sociale

Se accettiamo, come principio generale, che la ricchezza è al servizio della comunità che la genera, conveniamo che essa deve essere amministrata con oculatezza e rigore. Ma non solo, tramite la corretta gestione, la ricchezza deve servire a far raggiungere alla comunità la tranquillità, anche economica, necessaria a permettere alle persone di orientare le proprie energie creative e le proprie motivazioni verso altri fini. La ricchezza e la sua distribuzione, quindi, è vista come mezzo e non come fine.

Da questo concetto di valore ne discende che: in qualsiasi contesto economico, in qualsiasi ambito di attività o mercato si operi, la creazione e la distribuzione della ricchezza rappresenta lo scopo primo di ogni azienda che possa considerarsi tale.

E, dopo le innumerevoli evoluzioni che il contesto economico ha avuto nel corso degli ultimi decenni, è maturato il concetto essenziale secondo il quale: gli obbiettivi materiali e quelli immateriali; la redditività e i valori culturali che le aziende sanno esprimere vanno di pari passo.

Le aziende di maggior successo hanno sperimentato che il raggiungimento di un importante risultato economico è strettamente correlato al raggiungimento di risultati e valori all’apparenza secondari.

Si è passati dal concetto di creazione di ricchezza, e conseguente accumulo della stessa, al concetto di realizzazione del valore. Inteso quest’ultimo come insieme di ricchezza materiale e crescita culturale, attenzione al sociale e all’ambiente.

Quanto detto è testimoniato dalla sempre maggiore attenzione che le aziende pongono alla redazione e pubblicazione del Bilancio Sociale e all’adozione del Codice Etico.

Non illudiamoci. C’è ancora molto da fare. Lo scopo principale dell’azienda è e resta il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario e solo successivamente si rivolge ad altri, non meno importanti, aspetti della vita sociale.

Ma ancora di più. Quando il bilancio Sociale è stato pensato non si era ancora manifestata la grave crisi socio-economica dovuta alla pandemia. Questa circostanza, oggi, rende ancor più urgente e sostanziale che le imprese adottino un comportamento Etico rigoroso e redigano un corretto e trasparente Bilancio Sociale.

Anche il legislatore è stato sensibilizzato su tali argomenti, tanto che è giunto alla previsione dell’adozione obbligatoria del Bilancio Sociale con il nuovo Codice del Terzo Settore (CTS).

A tal proposito, prendendo spunto dal documento di ricerca n. 17 dell’Associazione nazionale per la ricerca scientifica sul Bilancio Sociale che tratta la: rendicontazione sociale nel non profit e riforma del terzo settore, sintetizziamo le seguenti osservazioni.

Il Codice del Terzo Settore prevede l’obbligo di predisporre e pubblicare, anche attraverso il proprio sito istituzionale, il bilancio sociale per i seguenti Enti:

  • ETS con entrate (ricavi, rendite, proventi) superiori ad un milione di euro;
  • Imprese sociali (comprese le cooperative sociali) e i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) indipendentemente dalle loro dimensioni.

Il documento di ricerca n. 17 ricorda che: il Bilancio sociale di questi Enti va redatto coerentemente alle disposizioni contenute nelle Linee guida per la redazione del bilancio sociale di cui al decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali de 4 luglio 2019.

Secondo il decreto, iI bilancio sociale deve soddisfare le esigenze informative degli stakeholder. Completare le informazioni riportate nella relazione di missione, inerenti gli obiettivi e le strategie, le responsabilità e i sistemi di governance, i risultati e gli effetti delle attività dell’ETS.

Il bilancio sociale – precisano le linee guida – ha periodicità annuale; va approvato contestualmente al bilancio di esercizio; è pubblico e va divulgato, anche tramite il sito web. Esso ha natura consuntiva, ma anche valenza programmatica, in quanto comporta l’esplicitazione di strategie, obiettivi e programmi futuri.

Sia bilancio sociale sia il bilancio di esercizio devono rappresentare con fedeltà, correttezza, buona fede, completezza e neutralità, l’operato e i risultati raggiunti dall’ETS.

In termini generali, il ruolo del bilancio sociale è di analisi interna e comunicazione esterna delle relazioni tra missione, obiettivi e strategie, risorse impiegate, attività svolte, risultati ottenuti e, ove possibile, effetti generati.

Il documento assume, dunque, la duplice valenza, interna di strumento strategico gestionale e esterna di strumento di comunicazione e relazione con gli stakeholder.

È messa in primo piano la verifica della coerenza tra le finalità istituzionali e le iniziative realizzate e l’efficacia di queste ultime. Essenziale risulta essere il rapporto tra risorse disponibili e risultati perseguiti e in termini di cambiamenti generati sugli interlocutori diretti e sulla comunità di riferimento.

Le Linee guida, oltre che richiedere le informazioni di carattere qualitative e quantitative, danno utili indicazioni di metodo e stabiliscono che la rendicontazione debba essere articolata per “macroaree di intervento”.

Per ciascuna delle macroaree individuate, occorre rendicontare e descrivere: bisogni rispetto ai quali l’ente interviene; obiettivi, strategie e programmi di intervento; soggetti destinatari; attività realizzate; risultati raggiunti.

Il processo di rendicontazione deve prevedere anche una fase di analisi per individuare specifici indicatori che misurino gli aspetti rilevanti e consentano un confronto tra i valori ottenuti nell’esercizio e altri valori di riferimento. In questo modo il bilancio sociale fornisce gli strumenti per valutare:

  • la coerenza, cioè la corrispondenza tra missione, obiettivi e valore sociale prodotto;
  • l’efficacia, intesa come capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e soddisfare i bisogni e le aspettative legittime dei soggetti ai quali è indirizzata l’azione;
  • l’efficienza, quale capacità di raggiungere gli obiettivi ottimizzando l’impiego delle risorse.

In conclusione, il Bilancio Sociale svolge, appunto, una rilevante funzione sociale. Esso risponde all’esigenza di trasparenza su aspetti chiave degli ETS, ma ache delle imprese, quali: gli assetti organizzativi e gestionali, il ruolo degli stakeholder, la governance, la rilevanza degli aspetti economico-finanziari e gestionali, nonché la valutazione dei rischi e la modalità di definizione e misurazione dell’impatto sociale.

Di seguito il Documento di ricerca n. 17 dell’Associazione nazionale per la ricerca scientifica sul Bilancio Sociale che tratta la: rendicontazione sociale nel non profit e riforma del terzo settore:

Bilancio Sociale documento ricerca n. 17 GBS

Francesco Paolo
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