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Indennità di 600 euro. La domanda. Le criticità.

Giornalista. Dottore commercialista - Consulente fiscale e aziendale - Conciliatore specializzato - Curatore fallimentare - Revisore legale - Consulente di Tribunale.
Presidente onorario dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti di Salerno.
E-mail: lucadefra20@gmail.com

Indennità di 600 euro. La domanda. Le criticità.

In questi giorni si susseguono decreti e comunicati e a volte si accavallano, per migliorare quanto detto nei giorni precedenti.

Ma è comprensibile che questo accada, perché il tutto viene fatto in fretta e con la dovuta urgenza, per dare ai cittadini, in questo momento drammatico del Coronavirus, le necessarie informazioni.

Nuove misure sono state adottate dal premier Giuseppe Conte, per contenere l’emergenza del Covid19 che sta minacciando in maniera devastante il nostro Paese e tutto mondo, in ambito sanitario ed economico.

Ci saranno nuove chiusure di attività produttive non essenziali ed è prevedibile che nulla cambierà per i negozi, perché l’ulteriore stretta riguarderà le attività industriali.

In questo contesto l’INPS ha pubblicato il messaggio n. 1288 del 20 marzo 2020, per fornire le prime informazioni sulle indennità previste dal decreto-legge “Cura Italia” n. 18 del 17 marzo 2020.

Si tratta dei 600 euro una tantum, per il mese di marzo, non soggette a imposizione fiscale, che stanno aprendo dibattiti e incertezze per molti, anche per le categorie professionali.

Sul sito del MEF è stata pubblicata l’intervista del Corriere della Sera al Ministro Roberto Gualtieri che ha chiarito, tra l’altro, che il click day per procedura dei i 600 euro, è una fake news.

Ha precisato che l’INPS intendeva dire che la procedura per i 600 euro, così come quella per il congedo parentale e il voucher baby sitter, sarà semplice e accessibile a tutti e basterà un click per ottenere le prestazioni.

Le risorse stanziate sono adeguate ad assicurare il beneficio a tutta la platea dei lavoratori autonomi, compresi quelli degli ordini professionali. Chi ha fatto calcoli sulla base degli stanziamenti sulle singole voci non sa che il decreto prevede un meccanismo di vasi comunicanti fra i diversi fondi.

Quello che rileva molto è l’aspettativa del Ministro Gualtieri che, a proposito di soldi sprecati, che potremmo tradurre con il motto “prendiamo tutti e il più possibile”, ha affermato:

«Ovviamente ci aspettiamo che chi ha redditi molto alti o sta continuando a lavorare, e quindi non ha bisogno del beneficio, non ne faccia domanda. Io sono fiducioso che gli italiani, come già stiamo facendo tutti in questi giorni, daranno una grande dimostrazione di responsabilità e senso di appartenenza alla comunità nazionale. Siamo diventati un modello sia nella gestione dell’emergenza sanitaria sia nella gestione delle sue conseguenze economiche, credo che potremmo diventare un modello anche sul piano dei comportamenti e dell’etica pubblica».

Non possiamo che condividere il pensiero e l’auspicio del Ministro Gualtieri che invita, tutti coloro che possono farlo, a dare un contributo di responsabilità, anche se in maniera implicita, per accelerare la ripresa dell’economia.

A proposito, poi, di una possibile proroga del beneficio dei 600 euro, estese al mese di aprile ha precisato:

«Vista l’urgenza, il decreto di marzo ha previsto benefici per tutti senza specifici requisiti. Ritengo utile ragionare per il decreto di aprile all’identificazione di meccanismi che ci consentano di rendere più efficace la misura identificando con maggiore precisione i soggetti che vanno effettivamente sostenuti, il che potrebbe anche consentire di rafforzare l’indennità».

In effetti si naviga a vista, non esiste una rotta già conosciuta e i provvedimenti vengono adottati, senza tregua, in base agli accadimenti supponibili e di possibile attuazione.

Quello che si decide oggi forse dovrà essere rivisto e perfezionato domani. Non esistono precedenti da cui attingere il “meglio” e bisogna escogitare soluzioni ritenute possibili, ma valutabili nella loro efficacia solo dopo averle adottate.

In questo contesto, dicevamo innanzi, si inserisce il comunicato dell’INPS n. 1288, di cui si riportano i contenuti.

In effetti, il comunicato vuole tranquillizzare i lavoratori, le famiglie e le imprese, interessati alle previste misure di sostegno, e far sapere che entro pochi giorni (fine mese di marzo) saranno rese disponibili le procedure telematiche per la trasmissione delle domande.

Nel frattempo vengono illustrate, anche se in sintesi, le cinque diverse prestazioni previste con le indicazioni operative.

Indennità liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi.

A tale indennità possono accedere:

➣ i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cui all’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R., iscritti alla Gestione separata dell’INPS;

➣ i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS. Ai fini dell’accesso all’indennità, le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.

Indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria.

 A tale indennità possono accedere i lavoratori iscritti alle seguenti gestioni:

➣ artigiani

➣ commercianti

➣ coltivatori diretti, coloni e mezzadri

Ai fini dell’accesso all’indennità le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata INPS.

Indennità lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.

A tale indennità possono accedere i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020 (in circolare valuteremo l’opportunità di fare riferimento alle attività dei lavoratori impiegati in settori del turismo e stabilimenti balneari).

Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

Indennità lavoratori agricoli.

A tale indennità possono accedere gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché: o possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente; o non siano titolari di pensione.

Indennità lavoratori dello spettacolo.

A tale indennità possono accedere i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:

➣ almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo;

➣ che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro;

➣ detti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020

Le indennità di cui sopra non sono tra esse cumulabili e non sono riconosciute ai percettori di reddito di cittadinanza.

Come fare la domanda

I lavoratori, potenziali destinatari delle suddette indennità, al fine di ricevere la prestazione di interesse, dovranno presentare in via telematica all’INPS la domanda utilizzando i consueti canali telematici messi a disposizione per i cittadini e per i patronati nel sito internet dell’Inps, www.inps.it.

Le domande saranno rese disponibili, entro la fine del corrente mese di marzo, dopo l’adeguamento delle procedure informatiche.

Luca De Franciscis
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