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Le frodi nel mirino dell’OLAF
L’Ufficio Europeo per la lotta antifrode (OLAF) era, fino alla istituzione della Procura europea (European Public Prosecutor’s Office -EPPO), il solo organo dell’Unione incaricato di individuare, investigare e contrastare le frodi nell’uso dei fondi dell’Unione Europea. Recentemente il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione hanno adottato nuove norme che rafforzano il ruolo dell’OLAF e gettano le basi per una collaborazione efficace con la neoistituita Procura europea, attraverso l’approvazione del Regolamento (UE) 2020/2223 del 23 dicembre 2020. Il nuovo assetto ordinativo lascia presagire un nuovo spazio di azione per l’OLAF anche nell’ambito del contrasto ai pù gravi casi di frode contro il sistema dell’IVA intracomunitaria.
L’OLAF è l’Ufficio della Commissione Europea che svolge indagini su condotte lesive degli interessi finanziari dell’Ue per quanto riguarda le spese dell’Unione (ovvero principalmente quelle attinenti ai fondi strutturali, alla politica agricola e ai fondi per lo sviluppo rurale, nonchè le spese dirette e gli aiuti esterni), alcune voci delle entrare dell’Ue e nei casi di gravi inadempimenti degli obblighi professionali da parte del personale e dei membri delle istituzioni dell’Ue.
La Corte dei Conti Europea, nella “Relazione speciale” avente ad oggetto “Lotta alle frodi nel campo dell’IVA intracomunitaria: sono necessari ulteriori interventi” presentata nel 2015, ha auspicato che l’OLAF possa avere un ruolo più incisivo nel contrastare le frodi IVA, raccomandando al Parlamento e al Consiglio di “affidare all’OLAF un chiaro mandato e gli strumenti per espletare indagini sulle frodi relative all’IVA intracomunitaria”.
Ad oggi, la raccomandazione della Corte dei Conti europea non ha avuto l’effetto desiderato nonostante la Commissione abbia profuso ogni sforzo nella direzione testè citata.
Tra i reati lesivi degli interessi finanziari, vi rientrano anche le più gravi frodi IVA transfrontaliere.
I rappresentati di Europol hanno stimato già 10 anni fa 40-60 miliari la perdita annuale di gettito dell’IVA negli Stati membri a causa delle frodi all’IVA intracomunitaria spesso imputabili a veri e propri gruppi criminali organizzati. La Corte dei Conti Europea, già nel 2015 lamentava l’assenza di una politica o una strategia integrata a livello dell’Ue, per condurre indagini e contrastare tali fenomeni. Ora, però, scenderà in campo la Procura Europea e non è escluso che anche l’OLAF possa avere un ruolo per contrastare tali fenomeni e nell’attuare quel cambio di passo evocato dalal Corte dei Conti Europea.
L’OLAF è destinato ad assumere una proiezione operativa sempre più incisiva e determinante. Le recenti modifiche al suo regolamento prevedono, ad esempio, l’esplicita possibilità di partecipare alle squadre investigative comuni e, soprattutto l’accesso alle informazioni bancarie per individuare i flussi finanziari degli autori delle condotte oggetto di indagine.
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