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L’incentivo “Resto al sud” per le idee creative che nascono nel Mezzogiorno

Giornalista. Dottore Commercialista - Revisore legale dei conti

Resto Al Sud

In cinque anni Invitalia ha approvato e finanziato 14.221 progetti con l’incentivo “Resto al Sud”. Questa misura consente a coloro che intendono iniziare una nuova attività, e alle imprese costituite dopo il 21 giugno 2017, di avere un contributo a fondo perduto e un prestito a tasso zero.

“Resto al Sud” nasce con il Decreto-Legge n. 91 del 20 giugno 2017 come incentivo per le aree del Mezzogiorno e sta dando prova della sua validità se si considera che, oltre ai progetti finanziati, ha creato 51.630 posti sti di lavoro.

Ne preambolo del suddetto decreto, infatti, si legge:

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di intensificare gli interventi volti a favorire il superamento del divario economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno rispetto alle altre aree del Paese;

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre nuovi strumenti volti a sostenere la crescita economica ed occupazionale delle regioni del Mezzogiorno, anche attraverso l’individuazione di misure incentivanti per i giovani imprenditori, nonché’ nuovi strumenti di semplificazione volti a velocizzare i procedimenti amministrativi funzionali a favorire la crescita economica nelle regioni del Mezzogiorno e la coesione territoriale.

Quanto già fatto ed i risultati che sta ottenendo confermano il pieno successo di quanto legiferato.

Alle agevolazioni di “Resto al Sud” possono accedere coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e 55 anni e risiedono nelle Regioni Campania, Abbruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle isole minori marine del Centro Nord e nei 116 Comuni dell’area del cratere sismico del Centro Italia.

Coloro che hanno un’idea progettuale e decidono d’iniziare un’attività possono avere contributi a fondo perduto di 50.000 euro e nel caso di società composta da quattro soci, il contributo può essere concesso fino all’importo di 200.000 euro, oltre i finanziamenti agevolati che possono coprire il 100% delle spese documentate.

A supporto del fabbisogno circolante è previsto anche un ulteriore contributo di euro 15.000 per le ditte individuali e nel caso di società composta da quattro soci di euro 40.000.

Questa misura agevolativa nell’arco di solo 5 anni ha avuto sostanziali modifiche volte a incrementare le possibilità di accesso, sia per le attività che possono accedervi sia per i limiti di età dei soggetti partecipanti. Ricordiamo che l’accesso a “Resto al Sud” è possibile anche per i professionisti e che il limite di età è passato con la Legge di Bilancio 2020 da 46 anni a 56 anni, prima ancora il limite di età era fissato a 35 anni.

Importante è avere consapevolezza dell’idea imprenditoriale e della sua collocazione sul mercato. Questo è uno dei punti più importanti perché dopo aver presentato la domanda un funzionario di Invitalia procede alla verifica dei requisiti e dell’ammissibilità della domanda di finanziamento.

È previsto, infatti, un colloquio che potrà svolgersi direttamente presso la sede di Invitalia a Roma ma anche a mezzo convocazione telematica, con piattaforma Skype, così da accelerare i tempi per l’ammissione della domanda.

Il sito di Invitalia permette di conoscere tutti i dettagli per comprendere bene chi può accedere per la domanda agevolativa e a quali condizioni. Per l’accesso al sito cliccare su → Invitalia “Resto al Sud”.

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