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Regime forfetario per autonomi – Approfondimento
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Il regime forfetario è un regime fiscale agevolato introdotto dalla Legge 190/2014, rivolto ai lavoratori autonomi, professionisti e imprenditori individuali che intendono beneficiare di una gestione semplificata della fiscalità e della contribuzione previdenziale. Questo regime ha l’obiettivo di alleggerire il carico burocratico e fiscale per le piccole attività, offrendo un’imposta sostitutiva agevolata e riduzioni contributive.
1. Condizioni di accesso e permanenza
Per poter aderire al regime forfetario, il contribuente deve rispettare alcune condizioni sia al momento dell’ingresso che per la permanenza negli anni successivi. Tali condizioni sono state modificate nel tempo e attualmente prevedono che:
- Il fatturato annuo non superi gli 85.000 euro di ricavi e compensi (ragguagliati ad anno nel caso di inizio attività in corso d’anno).
- Le spese sostenute per lavoro dipendente, collaborazioni o prestazioni di lavoro familiare non superino complessivamente i 20.000 euro lordi.
- Il contribuente non partecipi a società di persone, associazioni o imprese familiari, né controlli direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata che svolgano attività economiche riconducibili a quella individuale.
- Non siano effettuate operazioni prevalenti di vendita di fabbricati, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.
- Non si svolga attività prevalentemente per datori di lavoro con cui si è avuta una relazione nei due anni precedenti, salvo i casi di obbligo di tirocinio professionale.
Inoltre, per il 2025 è stato introdotto un innalzamento della soglia di reddito da lavoro dipendente che impedisce l’accesso al regime: il limite passa da 30.000 a 35.000 euro, rendendo più agevole la compatibilità del regime forfetario con altre fonti di reddito.
2. Caratteristiche principali del regime
Il regime forfetario prevede una tassazione semplificata basata su un coefficiente di redditività, che varia a seconda dell’attività svolta. Il reddito imponibile è calcolato applicando questo coefficiente ai ricavi e compensi dell’anno, senza possibilità di dedurre analiticamente i costi.
L’imposta sostitutiva prevista è pari al 15%, che sostituisce IRPEF, addizionali regionali e comunali e IRAP. Per i primi cinque anni di attività, i nuovi contribuenti possono beneficiare di un’aliquota ridotta al 5% se rispettano le condizioni previste per le nuove iniziative economiche.
Dal punto di vista IVA, il regime forfetario comporta l’esclusione dall’applicazione dell’imposta: i soggetti forfetari non addebitano l’IVA nelle fatture e non possono detrarre quella sugli acquisti. Inoltre, sono esonerati dagli obblighi di liquidazione periodica, dichiarazione annuale e spesometro.
3. Agevolazioni contributive
Un elemento particolarmente vantaggioso del regime forfetario è la possibilità di ridurre del 35% i contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle Gestioni INPS per artigiani e commercianti. Tale riduzione riguarda sia il contributo fisso sul minimale di reddito (18.555 euro per il 2025) sia quello dovuto sul reddito eccedente.
Tuttavia, è importante notare che l’agevolazione previdenziale decade nel momento in cui il contribuente esce dal regime forfetario, sia per scelta volontaria che per perdita dei requisiti.
4. Riduzione contributiva per nuovi iscritti
A partire dal 2025, è stata introdotta un’ulteriore agevolazione per chi si iscrive per la prima volta alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS. In alternativa alla riduzione del 35%, i nuovi iscritti possono beneficiare di una riduzione del 50% dei contributi previdenziali per un periodo di 36 mesi.
Questa agevolazione si applica agli imprenditori individuali, soci di società e collaboratori familiari. Dopo il termine dei tre anni, il contribuente potrà eventualmente optare per la riduzione del 35% prevista dal regime forfetario tradizionale.
Il regime forfetario rappresenta una valida opportunità per i piccoli imprenditori e professionisti che intendono avvalersi di una fiscalità agevolata e di una gestione semplificata della contribuzione previdenziale. È, tuttavia, essenziale valutare con attenzione i requisiti di accesso e le eventuali limitazioni al fine di evitare problematiche con l’Agenzia delle Entrate e l’INPS.
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