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“Resto al Sud”. Novità 2020
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai Terremoti del 2016 e 2017.
Le domande a Invitalia per la misura “Resto al Sud” possono essere presentate dai residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, e anche nelle Regioni del Lazio, Marche e Umbria.
Due sono le novità che possono interessare coloro che vogliono accedere ai benefici accordati dalla misura “Resto al Sud”.
Una prima novità riguarda l’allungamento del limite d’età previsto dal comma 320 della Legge di Bilancio 2020. Fino allo scorso anno era previsto che per chiedere le agevolazioni bisognava avere un’età compresa tra 18 anni già compiuti e 46 anni non ancora compiuti.
La nuova normativa prevede un periodo transitorio e consente a coloro che hanno compiuto i 46 anni dopo il 1° gennaio 2019, di presentare regolare domanda fino al 31 dicembre 2020.
Per quanto innanzi anche coloro che compiono 47 in quest’anno possono accedere ai benefici di “Resto al Sud”. Bisogna fare riferimento alla data del 1° gennaio 2019 (46 anni non compiuti a tale data).
L’allungamento di età, se non vi saranno modifiche dello stesso tipo, termina con l’anno 2020 e dal 1° gennaio 2021 la domanda potrà essere presentata con i precedenti limiti, ovvero con un’età compresa tra 18 anni già compiuti e 46 anni non ancora compiuti.
La seconda novità riguarda un’agevolazione di carattere territoriale per i comuni terremotati del 2016 e 2017.
L’art. 5 della Legge 12 dicembre 2019, n. 156 prevede, infatti, che non si applicano limiti di età per 24 comuni su 116 che presentano una percentuale di edifici dichiarati inagibili superiore al 50%, come precisato anche sul sito di Invitalia.
Ricordiamo che le domande a Invitalia per la misura “Resto al Sud” possono essere presentate dai residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, e anche nelle Regioni del Lazio, Marche e Umbria.
Sarà possibile presentare la domanda per avviare iniziative imprenditoriali per:
– produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
– fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
– servizi nel settore turismo.
L’attività può essere intrapresa sotto forma di impresa individuale o società, comprese le cooperative e le società tra professionisti.
Le nuove iniziative imprenditoriali potranno beneficiare di un finanziamento che copre il 100% delle spese ammissibili.
Il 35% viene erogato come contributo a fondo perduto dell’investimento complessivo e, il restante 65%, come finanziamento bancario dell’investimento, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da contributo in conto interessi.
Altra novità riguarda gli esercenti attività libero-professionale.
Il Decreto 5 agosto 2019 ha apportato modifiche al regolamento del 9 novembre 2017, n. 174 e, dall’8 dicembre 2019, estende l’incentivo “Resto al Sud” anche alle attività libero-professionali, esercitate sia in forma individuale che come società di professionisti.
In effetti l’allargamento alle attività libero-professionali aumenta di larga misura il numero di soggetti che vogliono iniziare una nuova attività d’impresa o anche di lavoro autonomo.
Anche per i soggetti che esercitano attività libero-professionali va precisato che non devono risultare, nei dodici mesi precedenti, titolari di partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella proposta con l’istanza per il contributo.
Invitalia, su questo punto chiarisce, con un esempio: potranno beneficiare delle agevolazioni i professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vorranno aprirne uno proprio o chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare.
Prima di presentare la domanda per accedere al beneficio del contributo a fondo perduto del 35%, e al finanziamento del 65%, è opportuno prendere visione del Decreto 9 novembre 2017, n. 174 e del successivo Decreto 5 agosto 2019, n. 134 con le modifiche appena apportate.
Dalla lettura del suddetto Decreto si possono conoscere, le modalità di controllo della misura “Resto al Sud”, forniti a Invitalia (soggetto gestore della misura incentivante), e dei casi di revoca e di recupero delle agevolazioni. È possibile prendere visione anche dei criteri di dettaglio per l’ammissibilità alla misura, le modalità di attuazione della stessa nonché le modalità di accreditamento e le modalità di controllo e monitoraggio della misura incentivante.
Per ottimizzare i tempi, e non farsi cogliere impreparati, è opportuno ricordare che la domanda deve essere trasmessa con indirizzo di posta certificata (PEC) e firma digitale, e deve contenere il progetto imprenditoriale che si intende realizzare, ovvero il business plan con gli allegati indicati nella piattaforma Invitalia (art. 11 del “regolamento”).
Quel che conta molto per il finanziamento dell’iniziativa imprenditoriale è proprio il business plan. La predisposizione del programma di spesa, la rappresentazione quali-quantitativa degli investimenti e delle spese previste per l’attuazione del progetto. Occorre specificare, anche, i dati ed il profilo del soggetto richiedente, la descrizione dell’attività proposta, l’analisi del mercato e relative strategie, gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi e gli aspetti economico-finanziari.
Sono ammesse a finanziamento le spese utili e necessarie per l’avvio dell’attività (materie prime, utenze, canoni di locazione ecc.), l’acquisto di programmi informatici, attrezzature, macchinari nuovi (non usati), servizi di tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione e anche le spese per interventi per la ristrutturazione, o manutenzione straordinaria, di beni immobili con il limite massimo del 20% dell’intero programma dell’iniziativa (all’art. 6 del “regolamento” sono dettagliate le spese ammissibili e quelle non ammissibili).
Per approfondire: sito Invitalia
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