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Ricordiamo Marco Polo a 700 anni dalla sua scomparsa
Come diceva Pierre Véron gli anniversari sono “l’eco del tempo che passa” ed in quanto tali possono essere considerati il modo migliore per ricordare chi amiamo o chi ha “reso grande la nostra Storia”.
A tal proposito possiamo dire che ben pochi individui, nel corso dei secoli, hanno inciso un segno così indelebile nella storia – non solo dell’esplorazione – come Marco Polo.
A settecento anni dalla sua morte, infatti, la sua figura continua a risplendere come un faro di conoscenza, coraggio e avventura ricordando i suoi viaggi e le sue scoperte, ma anche riflettendo sul suo impatto duraturo sulla storia umana.
Marco Polo non solo ha aperto nuove rotte commerciali tra l’Europa e l’Asia, ma ha anche gettato le basi per un maggiore scambio culturale e una comprensione globale.
In un’epoca in cui le distanze sembravano insormontabili e l’ignoto dominava l’immaginario collettivo, Marco Polo ha dimostrato che la curiosità e il coraggio possono superare ogni ostacolo.
Nato a Venezia nel 1254, Marco Polo partì per il suo viaggio epico all’età di soli diciassette anni, accompagnato dal padre e dallo zio.
Il suo destino lo portò attraverso terre sconosciute, deserti aridi e montagne imponenti fino a raggiungere la lontana Cina, dove trascorse più di vent’anni alla corte di Kublai Khan. Il loro viaggio li portò attraverso terre sconosciute, attraverso deserti aridi, montagne imponenti e città sfavillanti.
Le loro cronache, immortalate nel celebre libro “Il Milione” o “Il Libro delle Meraviglie”, scritta insieme al compilatore Rustichello de Pisa durante la sua prigionia a Genova, è stata uno dei primi resoconti accurati dell’Asia orientale e una delle prime descrizioni dettagliate della Cina imperiale, hanno suscitato meraviglia e ammirazione in tutto il mondo, diventando un classico della letteratura di viaggio.
Le descrizioni dettagliate di civiltà, culture e meraviglie del mondo orientale hanno aperto gli occhi dell’Europa medievale su mondi fino ad allora solo vagamente immaginati.
Le narrazioni di Polo hanno fatto sognare generazioni di avventurieri e mercanti, ispirando future esplorazioni e influenzando il corso della storia.
Alcuni racconti suggeriscono che Marco Polo sia stato coinvolto in affari politici e commerciali controversi a Venezia, portando a intrighi e rivalità che potrebbero aver contribuito alla sua morte. Altri ancora avanzano l’ipotesi che sia stato assassinato, forse da persone che temevano la sua influenza o i segreti che potrebbe aver custodito sui suoi viaggi. Il suo libro è stato uno dei primi ad avvicinare l’Occidente all’Oriente, aprendo la mente delle persone a un mondo di meraviglie e possibilità.
Oltre alle sue scoperte geografiche, le testimonianze di Polo hanno contribuito a gettare luce su aspetti culturali, sociali ed economici delle civiltà orientali, contribuendo così allo scambio di conoscenze e idee tra Est e Ovest.
Tuttavia, la vita di Marco Polo è stata anche avvolta da un alone di mistero e controversia.
Alcuni storici hanno messo in dubbio la veridicità dei suoi racconti, suggerendo che alcune parti potrebbero essere esagerate o addirittura inventate. Nonostante ciò, la sua eredità rimane indelebile, con il suo nome che continua a evocare il fascino dell’esotico e dell’avventura.
Marco Polo, il famoso viaggiatore veneziano del XIII secolo, è stato uno degli esploratori più influenti della storia. Le sue avventure attraverso l’Asia hanno ispirato generazioni di esploratori successivi e hanno aperto nuove rotte commerciali tra l’Europa e l’Oriente.
Tuttavia, la sua vita è stata segnata non solo da straordinarie scoperte, ma anche da un finale che ha sospeso nel tempo il suo leggendario viaggio.
La data esatta della morte di Marco Polo è avvolta nel mistero e soggetta a dibattiti tra gli storici. La tradizione più accreditata colloca la sua morte nel gennaio del 1324 a Venezia, città che aveva abbracciato con un misto di meraviglia e scetticismo il suo racconto di viaggio epico attraverso l’Asia.
Marco Polo, insieme ai suoi familiari, si era stabilito a Venezia dopo il ritorno da oltre vent’anni di esplorazioni. La sua morte, sebbene avvenuta in relativa oscurità, non ha privato il mondo delle sue incredibili storie.
Indipendentemente dalle circostanze esatte della sua morte, l’eredità di Marco Polo rimane intatta. Le sue avventure continuano a incantare e ispirare, e il suo nome è diventato sinonimo di coraggio, scoperta e spirito di avventura.
Lasciando dietro di sé un’eredità duratura di conoscenza e curiosità, Marco Polo ha dimostrato che le frontiere del mondo sono fatte per essere esplorate e che il desiderio di scoperta può superare ogni ostacolo, persino la morte stessa. Settecento anni dopo la sua morte, Marco Polo vive ancora nei cuori e nelle menti di coloro che sono mossi dalla passione per l’esplorazione e dalla sete di conoscenza.
Che il suo spirito di avventura e scoperta continui a illuminare il cammino verso nuove frontiere ed il suo ricordo possa continuare ad illuminare il nostro cammino nel futuro, ispirando le future generazioni a perseguire i propri sogni di scoperta e avventura esplorando nuovi orizzonti, sia fisici che mentali.
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